«Cerco sempre un rapporto dialettico con i Comuni»

La Provincia Varese - 28/03/2017

«Sono qui e non mi nascondo», afferma alla platea di cittadini e amministratori locali Pietro Modiano, presidente della Sea, la società di gestione di Malpensa e Linate. La sua presenza a Somma Lombardo, ieri nel tardo pomeriggio, ha prodotto una sala Giovanni Paolo II da tutto esaurito. Presenti amministratori locali attuali e del passato, sindacalisti, esponenti di comitati ambientalisti, semplici cittadini. L’interesse su Malpensa è alto, non ci sono dubbi. E sebbene il presidente abbia ammesso di aver riscontrato un «modesto interesse» sul tema nei precedenti incontri in giro per i Comuni, la risposta di Somma l’ha, in parte, smentito. «L’aeroporto è l’aeroporto, non come la Fiat», ha esordito il numero uno di Sea. Ma per il territorio e i suoi abitanti, lo scalo del duemila è valso sogni, aspirazioni e timori da grande fabbrica, proprio come la Fiat. Un buon motivo per riempire la sala comunale dopo una giornata di lavoro, spostando in là l’ora della cena e del rientro a casa ad almeno centocinquanta persone. «Il masterplan (piano di sviluppo di Malpensa, ndr) lo Il numero uno dell’azienda ha ribadito che lavorerà «pensando al benessere per ciò che sta attorno all’aeroporto di Malpensa» abbiamo ritirato, non è piaciuto al territorio e ne abbiamo tenuto conto. Quello ridefinito è senza la terza pista e con un’area cargo ridimensionata», ha ricordato Modiano. «Certo, quello che va bene per la Sea non è detto che vada bene per il territorio, ma io cerco un rapporto dialettico tra Sea come azienda e i Comuni attorno allo scalo». Nessun pugno di ferro da parte della presidenza, ma la certezza del proprio ruolo sì. «Io ho le idee chiare: devo aumentare il valore del patrimonio che amministro con il vincolo di un certo benessere per ciò che sta attorno. Non vivo obiettivi in conflitto», ha riferito Modiano. Vantando la crescita di Malpensa (+19% di passeggeri nel mese di dicembre 2016, ma anche il cargo procede a gonfie vele), Pietro Modiano ha ammesso la propria contentezza: «È un grandissimo valore, significa connettere l’area milanese con il resto del mondo. Sea valeva 1 miliardo nel 2012 e ora ne vale 2». Ma, poi, ha continuato: «Se Malpensa cresce, vuol dire lavoro, occupazione, ma anche inquinamento». E come si bilanciano questi due lati della stessa medaglia? «Non c’è una ricetta preconfenzionata, è la democrazia a risolvere il quesito», ha dichiarato Modiano. Confronto, dunque, ma per giungere, infine, a un punto di vista condiviso che sarà, giocoforza, un compromesso tra le parti. «Esco da qui rincuorato», ha concluso il presidente Sea. «Crescita per noi è fare utili, dividendi e creare benessere. La gente che vola a basso costo è benessere; attrarre turisti qui è benessere e far volare nel mondo è benessere. Facendo il nostro mestiere, contribuiamo allo sviluppo». Ma la missione non è compiuta, secondo Pietro Modiano, perché «la crescita deve essere compatibile con il territorio che ci ospita», ha detto. «Dobbiamo mettere in linea il beneficio e trovare il terreno comune su cui misurare le compensazioni». L’impegno è preso, la sfida in cui credere aperta.

 

Strade, traffico, binari e inquinamento «La gente ha perso fiducia e coraggio»

 

Diversi gli aspetti toccati dai cittadini intervenuti ieri sera. «Non basta qualche mitigazione ambientale o 2.000 posti di lavoro: è un ricatto morale. E democrazia non è fare incontri pubblici a quest’ora della sera. La gente ha perso fiducia e coraggio, sa di non avere voce in capitolo»: così la pensa Federico Oppi, sommese aderente a un comitato ambientalista della città che ha preso la parola riconoscendo al presidente Sea leale sincerità. «Come facciamo, per esempio, a discutere del collegamento ferroviario tra terminal 2 e Gallarate se sono già stati stanziati i soldi per realizzarlo e se è lo stesso presidente Sea ad augurarsi che sia realtà nel più breve tempo possibile?». Binari e strade, un nodo dolente sollevato da Jimmy Pasin che ha ricordato il problema di strutture sature se Malpensa si svilupperà ancora. Basti pensare all’A8 o a via Giusti che versa in una situazione critica già oggi con migliaia di mezzi ogni giorno, e senza ancora la nuova Cargo city completata che porterà traffio ulteriore. E perché, a fronte dello sviluppo di cargo city, si vuole sacrificare altro territorio anziché utilizzare capannoni dismessi e già esistenti presenti sul territorio di Lonate Pozzolo, proprio di fronte all’aeroporto? La domanda di Walter Girardi (Viva via Gaggio) è rimasta senza risposta. Non basta, insomma, che sia scomparsa la terza pista dal masterplan rivisto da Sea. Serve altro: «L’unico Prg di Malpensa con una sorta di valutazione ambientale è datato 1981. Poi più nulla», la ripresa di Pasin. Giovanni Falsina, responsabile Ambiente della Sea, ha riportato l’attenzione sulla limitazione degli aeromobili rumorosi “di capitolo 2” e sulla diminuzione delle persone sotto le fasce di rumorosità: «Nel 2013 erano circa 7mila persone, oggi sono 4mila». Il tema sostenibilità è ampio, lanciato in avvio di serata dal sindaco di Somma Stefano Bellaria che ha messo sul tavolo alcune necessità: un numero massimo dei voli da contemplare; quantità e qualità del lavoro a Malpensa – «Ricordo che soltanto il 18,1% degli occupati sono cittadini dei 9 Comuni attorno a Malpensa e non sempre il lavoro è di qualità», ha detto il primo cittadino. Inoltre il futuro di Case Nuove da pensare con Sea, «per collaborare con il territorio e non fagocitarlo», ha esortato il sindaco ricordando quella responsabilità sociale in capo a Sea che dovrebbe tradursi anche in un tot da girare ai Comuni: «Ad esempio il 5% degli utili da destinare a investimenti sul territorio». Falsina ha assicurato: «Cerchiamo lo scambio, potremmo anche non essere qui». Battuta che ha scaldato il malcontento della platea.