C’erano una volta i Celti. Varese rivive la sua storia

Provinciadivarese.it - 11/09/2017

Quella di sabato alla Camera di Commercio di Piazza Monte Grappa sarà un’intera giornata all’insegna della grande cultura. A partire dalle 10, infatti, prenderà avvio in sala Campiotti il convegno archeologico “Presenze celtiche nel territorio di Varese”, organizzato dall’associazione culturale Terra Insubre: un evento prestigioso che prevede l’intervento di numerosi studiosi di levatura internazionale, a partire dal professor Venceslas Kruta, pioniere degli studi sui Celti, già cattedratico alla Sorbona.

«Un nome noto in tutta Europa, che con orgoglio presentiamo a Varese» spiega Giancarlo Minella, vicepresidente di Terra Insubre e caporedattore dell’omonima rivista di storia e cultura del territorio. Al professore emerito dell’École pratique des hautes études di Parigi è affidato alle 11 l’avvio dei lavori del convegno, al quale si affiancherà, nella medesima Sala Campiotti che ospita le relazioni, una mostra a pannelli – venti in tutto – sui ritrovamenti più significativi del Varesotto intorno al periodo celtico, ossia tra la prima e la seconda età del Ferro: un’esposizione che verrà completata dagli itinerari di visita ai luoghi museali dove si conservano i manufatti descritti e ai siti archeologici della Provincia.

Appuntamento storico

L’evento, patrocinato dalla Camera di Commercio, dalla Regione Lombardia, dalla Soprintendenza Archeologica, delle Belle arti e del Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese e sponsorizzato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS, intende significare in quel di Varese, terra strategica per la genesi e lo sviluppo della civiltà insubre, gli ultimi studi in materia celtica, a partire dalle più recenti pubblicazioni specialistiche.

«Da un lustro non si verificava nella nostra città un appuntamento di questa portata sull’argomento – precisa Minella – e comunque si tratta di un evento di forte richiamo che convoglierà su Varese molti appassionati di storia del territorio».

All’archeologo Filippo Maria Gambari, direttore del Museo delle Civiltà di Roma, è affidato (ore 11.45) il compito di presentare l’affascinante e misconosciuto mondo degli Insubri, che si insediarono nel nostro territorio in un periodo compreso fra l’XI e il III secolo a.C., mentre, dopo la pausa pranzo, alle ore 15 il filologo e linguista Filippo Motta, ordinario dell’Università di Pisa, illustrerà le più antiche iscrizioni in leponzio: proprio dal nostro territorio provengono infatti le più antiche testimonianze in una lingua celtica, redatte con un alfabeto derivato da quello etrusco.

Un lavoro… provinciale

Molti i musei provinciali coinvolti nella realizzazione della mostra: Angera, Arsago Seprio, Gallarate, Sesto Calende, Villa Mirabello a Varese, Golasecca.

E proprio agli insediamenti della cultura di Golasecca, la fase insubre più antica e tipica del nostro territorio e in generale della Regio Insubrica Storica (prima età del Ferro, secoli IX-IV a.C.) sarà dedicato l’intervento (ore 15.45) di Mauro Squarzanti, conservatore del Civico Museo Archeologico di Sesto Calende, seguito da un excursus intorno alla ceramica golasecchiana a cura dell’archeologo Diego Voltolini. Il convegno si chiuderà con un aperitivo celtico con interludio di arpa a cura di Green Circle.

E da lunedì 11 settembre, e per trenta giorni consecutivi, la mostra sarà visitabile presso il circolo culturale “Ra cà dur Barlich” a Penasca di San Fermo, in via Oslavia.