C’è un tessuto che non si spezza mai Il motore delle imprese è il coraggio

La Provincia Varese - 24/03/2016

La moda: presente e futuro nel nostro territorio. Tante esperienze di idee, coraggio e imprenditoria tessile si sono intrecciate nella serata #ilsognocheva presentata da Maria Teresa Ruta, giornalista e conduttrice, e organizzata da Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis. Start up o storiche aziende arrivate alla settima generazione, da Ottavio Missoni jr a Paolo Orrigoni di Tigros da Paolo Ambrosetti dell’omonima valigeria con la sua esperienza di negozio on e offline all’editore de La Provincia di Varese Michele Lo Nero, passando per Mario Montonati presidente del Centrocot di Busto. Una buona fetta del mercato è legata al franchising con un «giro di affari pari a 23,2 miliardi di euro nel 2014 – ha spiegato Gualtiero Caudera, amministratore di Assist s.r.l, dati di Assofranchising alla mano – I dipendenti sono più di 186.500 in un settore in grande espansione che crescerà ancora grazie all’arrivo di nuovi marchi. Il 17,32 % del comparto è legato proprio all’abbigliamento». In particolare si è soffermato sulle aspettative per il gruppo Benetton e Sisley, che segue direttamente: «Negli anni 2000 c’è stato un incaglio sul cambiamento legato all’arrivo di competitor stranieri. La soluzione è stata quella di modificare la gestione dell’azienda che presenterà una collezione autunno/invernocon prodotti pensati in Italia per l’Italia». Roberto Briccola ha raccontato l’idea di riprendere i modelli classici, “heritage”, nella nuova linea Varese, città dove papà Mario «ha imparato il mestiere che gli ha permesso di aprire una ditta e inventare un marchio». L’impresa ha cambiato pelle «quando abbiamo aperto a Milano in galleria Vittorio Emanuele: una finestra nel mondo, a volte l’export si fa in casa e in quel negozio l’80% dei clienti è straniero. E poi abbiamo gestito bene il cambio del testimone». E poi c’è il coraggio, quello che dieci anni fa ha portato Monica Salvestrin, style director di Nau! con esperienze nel campo, a scommettere con il marito «il tfr e una macchina da sogno per mettere insieme il capitale per partire nella creazione di un “accessorio di moda irrinunciabile”, gli occhiali, da vendere in negozi nostri». Ne è nato un impero con 98 negozi nel mondo, da Barcellona all’India, e un piano di espansione inarrestabile: «A settembre una fabbrica in provincia di Varese» e nel frattempo ci si allena per un eventuale sbarco in borsa. «È stata una serata preziosa – secondo il segretario generale della Camera di Commercio, Mauro Temperelli – Tante le aziende sostenute – con servizi di accompagnamento e bandi per l’abbattimento del costo di partecipazione a fiere all’estero – in epoche diverse dall’ente camerale per aiutarle a farsi conoscere nelle piazze del mondo». «Abbiamo registrato la diminuzione di imprese nel campo del tessile/abbigliamento/moda dal 2009 ad oggi (-15%). Di contro abbiamo il +30% come valore di incremento dell’export. Questo significa che, a fronte di dati negativi, c’è un indicatore che testimonia la capacità di riorganizzazione del settore». Immagine