Sull’intero territorio di Golasecca il livello del rumore aereo deve essere inferiore a 60 decibel. E sull’intero territorio di Golasecca, culla della necropoli del Monsolino, il livello del rumore aereo è nettamente inferiore, addirittura di sette punti. Un silenzio di tomba. Lo dicono i risultati della campagna di rilevazione effettuata dall’Arpa lo scorso agosto, proprio il mese in cui l’aeroporto di Malpensa raggiunge il suo picco di traffico.
Sono questi dati scientifici, effettuati da un soggetto terzo e imparziale, che sembrano andare controcorrente rispetto alla percezione di chi vive sotto le rotte e che negli ultimi mesi aveva segnalato un peggioramento della qualità della vita. I numeri però dicono esattamente l’opposto, nonostante sopra i tetti di Golasecca passino ben due rotte di decollo (la 310 e la 320) e in lontananza si sentano anche gli aerei in decollo dalla 280 e marginalmente dalla 358.
Il discorso cambia leggermente se anziché isolare soltanto il rumore degli aerei si analizza l’insieme di tutte le sorgenti sonore presenti nella zona. In questo caso, fa sapere l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, i limiti assoluti di immissione (espressi in LAeq, ovvero il livello continuo equivalente di pressione sonora) non devono superare i 55 decibel durante il giorno (dalle 6 alle 22) e i 45 nella fascia notturna. Ebbene, il fonometro posizionato all’interno della Tenuta Tovaglieri (uno dei punti più alti del paese ma a ridosso del centro storico) in venticinque giorni di rilevazione ha registrato più di uno sforamento, sebbene la media faccia poi rientrare i valori in parametri accettabili. Il picco più alto si è toccato il 6 agosto, con 59,3 decibel raggiunti. Nelle tre settimane successive il valore medio durante il giorno si è assestato attorno ai 55 decibel, sceso col buio a 48,5.
Ma nel silenzio della notte l’orecchio è più sensibile e anche i livelli massimi consentiti si abbassano, tanto che proprio quel valore di 48,5 è l’unico davvero fuori norma. Lo spiega in dettaglio Arpa nelle conclusioni finali della relazione consegnata al Comune di Golasecca: «I risultati ottenuti mostrano che il Livello di valutazione aeroportuale medio sul periodo di misura è pari a 53 decibel e pertanto significativamente inferiore al limite di 60, in linea con quanto atteso in base alla curve di isolivello calcolate annualmente. Per quanto riguarda i livelli assoluti di immissione, si può osservare che il valore medio del LAeq diurno è pari a 55,2 decibel e pertanto molto prossimo al limite di zona, mentre il valore medio del LAeq notturno risulta pari a 48,5 decibel e pertanto superiore al limite per la classe II». Arpa però sottolinea che i dati sono stati in parte influenzati dalla presenza di un impianto di irrigazione poco lontano dal microfono che in parte ha disturbato il monitoraggio.
Da Golasecca il sindaco Claudio Tovaglieri e la sua giunta fanno sapere che chiederanno di poter confrontare i risultati di questo studio con i dati in possesso da Enac relativi ai primi cinque giorni di ottobre, quando i decolli da Malpensa sono stati effettuati in forma sperimentale non più secondo fasce orarie e modelli prestabiliti, bensì in base alla destinazione finale dell’aereo in partenza e il suo tonnellaggio. Si tratta di un esperimento che – in attesa delle statistiche ufficiali – a percezione ha trovato più apprezzamenti a nordovest di Malpensa rispetto che a nordest. Il sindaco ha inoltrato anche formale richiesta per poter entrare a far parte – almeno come auditore – della Commissione aeroportuale sul rumore, tavolo a cui siedono gli amministratori di Somma, Casorate e Arsago. Ma non di Golasecca.