Poco più di un mese fa, subito dopo aver presentato richiesta al tribunale di Varese per l’apertura della procedura di concordato di continuità, Giovanni Castiglioni, numero uno di Mv Agusta lo aveva detto proprio da queste colonne. «Mercedes? Sono liberi di andare». Si capiva già, insomma, che la partnership con i tedeschi era rimasta senza benzina. Ora, lo stesso Castiglioni, scopre ancora di più le sue carte e annuncia la separazione imminente.
«Io sto lavorando per riprendermi le quote (il 25%) che oggi appartengono al colosso tedesco. Anche questo passaggio , in fondo, fa parte del processo di riorganizzazione che abbiamo avviato per poter ripartire alla giusta velocità». Insomma, la volontà è chiara. divorziare il prima possibile. Ma è chiaro che la chiusura del rapporto non è così semplice. «Ci siamo seduti al tavolo e abbiamo iniziato a discutere della cosa – spiega Castiglioni – Si pensava che la partnership con loro fosse strategica e invece non si è rivelata tale. Io sono fermamente intenzionato a riacquistare le quote». E’ un percorso che nella storia di Mv Agusta si è già visto, prima con Proton, poi con Harley Davidson. «Noi invece siamo sempre rimasti – continua l’imprenditore varesino – e la mia famiglia, negli anni, ci ha messo 120 milioni di euro. Perchè ci crediamo, perchè abbiamo costruito un brand che è conosciuto in tutto il mondo come sinonimo di qualità e che ora io voglio difendere strenuamente, mantenendo in primis la sua italianità».
Certo, oggi, la situazione finanziaria non è semplice. Al punto che l’azienda ha dovuto chiedere l’ammissione al concordato di continuità. Ora ci sono cento giorni in cui Castiglioni è chiamato a trovare una ipotesi di accordo per la ristrutturazione dei debiti (circa 40 milioni di euro), a far ripartire la produzione e a mettere nero su bianco un piano finanziario da presentare poi in Tribunale. Gli step sono chiari e lui, come sempre, è fiducioso.
«E’ chiaro che in questo periodo non sono solo al tavolo con Mercedes – spiega – Sono anche impegnato su diversi fronti per cercare nuovi investitori per l’azienda. Sto dialogando su diversi fronti, industriali, finanziari e privati». Totale riserbo, ovviamente, sugli incontri e su possibili ipotesi di nuovi ingressi nella compagine sociale. Una mossa che, va detto, garantirebbe una marcia in più anche sul fronte del concordato di continuità. Altro fronte caldo, poi, è quello della ripresa a regime della produzione. Oggi i dipendenti sono in cassa integrazione e i reparti sono fermi. «Il nostro obiettivo – chiarisce Castiglioni – è quello di ripartire con la produzione entro metà maggio e riprendere così a generare cassa. Noi abbiamo circa 200 fornitori per la produzione e abbiamo raggiunto un accordo con la stra grande maggioranza di loro. Ci auguriamo di arrivare a una intesa anche con quelli che mancano e di poter così riprendere a fare ciò che sappiamo fare molto bene. le mot