Castellanza Cresce la media distribuzione

La Prealpina - 16/03/2017

Sono in arrivo nuove strutture commerciali, di piccola e media distribuzione, in viale Borri? Certezze non ce ne sono, ma secondo indiscrezioni politiche si starebbe ragionando su questo in merito alla prossima Variante al Piano di governo del territorio sull’asse che collega Castellanza a Busto Arsizio. Addirittura i bene informati sostengono che sarebbe interessata tutta l’area che parte dall’incrocio semaforico con viale Sabotino di Legnano (dove sorgerà un centro commerciale) fino all’Esselunga. Il che avrebbe provocato qualche mal di pancia in maggioranza. Diversi i siti dismessi che diventano appetibili per la vendita. Il più importante è, senza dubbio, l’ex Mostra del Tessile, abbattuta per le troppe occupazioni abusive. Il liquidatore della proprietà Ernesto Benedetti, due anni fa, aveva dichiarato che «quella è una superficie commerciale e rimarrà tale. Pertanto c’è da aspettarsi che possa trovarvi spazio una galleria di negozi, ma non un nuovo supermercato, in virtù di un accordo sottoscritto con la vicina Esselunga». Secondo lo strumento urbanistico potranno insediarsi solo piccoli negozi, ma non centri commerciali, consentiti solo da un’eventuale variante. Le indiscrezioni potrebbero essere smentite fin d’ora dall’amministrazione o, in futuro, dai fatti.

Va considerato che l’asse della Saronnese e del viale Borri, come asseriva l’ex sindaco Fabrizio Farisoglio, «è oramai a vocazione commerciale». Ecco, infatti, la mappa delle prossime aperture a Castellanza: in via Bettinelli, nell’ex Peplos, una galleria di negozi; in via Lombardia, nell’ex Tintoria Olona, un discount; in via Don Minzoni, nell’ex Vivaio Tesi, un centro commerciale di media distribuzione dove potrebbero insediarsi rivenditori di elettrodomestici o anche un supermercato (destinazione consentita dall’ex amministrazione perché il piano si era bloccato e pareva che quello dei generi alimentari fosse un settore più appetibile). Certo, se è il commercio l’unico ambito d’interesse degli operatori economici, nel quale si pensa di poter fare ancora business, non stupisce che parecchi Comuni ci stiano andando a nozze: gli oneri che possono introitare e spendere in opere sono molti.

Visto che questo è lo scenario, la politica dovrebbe ragionare in modo comprensoriale. Se la vocazione della Saronnese e del viale Borri è questa, sembra imprescindibile un percorso che coinvolga Legnano, Castellanza e Busto: sul fronte dell’impatto per il traffico e delle infrastrutture da chiedere agli operatori a beneficio di tutti.