Cassani risponde colpo su colpo «Le critiche? Non sono oggettive»

La Provincia Varese - 20/02/2017

«Per me è doveroso chiarire
delle situazioni che, come
al solito, vengono esposte in
maniera non oggettiva» afferma
il numero uno di Palazzo
Borghi dopo la conferenza
stampa di venerdì mattina del
gruppo consiliare del PD.
Le scuole
Il primo punto da chiarire riguarda
la Fondazione scuole
materne «Se qualcuno incaricato
di avvisare sull’aumento
delle tariffe davvero non lo ha
fatto, allora mi scuso con i genitori.
Anche se mi riferiscono
che nel corso dell’open day
l’argomento sia stato toccato».
I conti in tasca sono facili
da fare per il numero uno di
via Verdi: «La Fondazione costa
ad ogni cittadino gallaratese
da 0 a 107 anni 20 euro
ogni dodici mesi» e, entrando
nel dettaglio, «gli utenti che
usufruiscono del pre e del
post scuola sono un centinaio:
per chi sceglie una sola delle
due formule l’aumento è di
20 euro, per chi opta per l’intero
“pacchetto” si parla di 100
euro, ovvero 10 euro al mese, il
costo orario di una baby sitter».
L’esponente del Carroccio
è pronto anche a prendere decisioni
scomode: «Dovremo
mettere un tetto al numero di
iscritti, garantendo però allo
stesso tempo un servizio ancora
migliore, grazie alla riduzione
del numero di alunni
per classe». Il numero di
iscritti alle strutture del Consorzio
infatti è superiore alla
capacità degli edifici scolastici,
una responsabilità imputata
proprio alla passata amministrazione.
Sull’utilizzo del Casermone
ci sono state molte proposte
ed il primo cittadino per
prima cosa vuole ricordare
come «la passata amministrazione
in cinque anni non
si è mai seduta ad un tavolo
con il Ministero e con il Demanio».
I ritardi nella stesura del
protocollo sono dovuti anche
alla caduta del Governo Renzi
ma questo non ha fermato il
sindaco: «Settimana scorsa
ho ancora sentito i nostri interlocutori
al Demanio e mi
hanno confermato che l’iter
sta procedendo». «La voglia
dei presidi di trasferirsi, sta a
dimostrare quanto sia urgente
la necessità di affrontare e
risolvere un problema che Pignataro
e i suoi non hanno
mai preso in seria considerazione».
Alla luce delle ultime
dichiarazione, una domanda
sorge spontanea: «Quali interventi
hanno fatto per la scuola
di Madonna in Campagna?».
Alloggi e sicurezza
Tra le “bufale” elencate da
Giovanni Pignataro, c’era l’impossibilità
da parte del sindaco
di poter decidere a chi assegnare
le case popolari. L’esponente
leghista per confutare
questa dichiarazione ed a sostegno
della sua tesi, porta i
dati dell’assessorato ai servizi
sociali: «Sei alloggi su sei assegnati
a cittadini italiani nel
2017 dimostrano che stiamo
facendo quello che avevamo
annunciato: meno case popolari
agli stranieri». Un’agevolazione
arriva anche dalle leggi
statali in quanto «ora il cittadino
extracomunitario deve
dimostrare (con tanto di
certificato dell’ambasciata) di
non avere altre proprietà all’estero,
ha drasticamente fatto
calare il numero di presentazione
delle domande».
Il risultato? «Le liste di attesa
sono “più italiane e meno
straniere”». Grazie all’aumento
dei controlli effettuati dalla
polizia locale nelle abitazioni
comunali sono state individuate
«persone che non ne
hanno diritto» rendendo così
nuovamente assegnabili gli
spazi.
Un tema caro al politico di
centrodestra è la sicurezza
«Siamo assolutamente consapevoli
che quando si parla
di sicurezza c’è sempre qualcosa
in più da fare. Che non è
possibile accontentarsi e sedersi
sugli allori». «Grazie al
presidio in stazione e, da qualche
settimana, in via San Giovanni
Bosco, la percezione del
livello di sicurezza è aumentata.
I cittadini si sentono più
protetti ed è quello che chiedevano,
al di là dei dati provinciali
sui reati». Cassani invita
il capogruppo del PD a confrontare
gli ordini di servizio
della Polizia Locale con quelli
dell’anno passato: «Sarebbe
costretto a prendere atto della
maggiore presenza degli
agenti sul territorio. Solo questa
mattina i vigili per le strade
erano undici – conclude –
non credo di sbagliarmi nell’affermare
che non si sono
mai viste così tante divise sulle
strade: sono pronto a scommettere
una cena con l’ex vice
sindaco».
Exodus e bilancio
La decisione di Cassani di non
voler continuare ad incentivare
il rapporto con la Fondazione
Exodus ha alimentato
un fuoco mai domato e la sua
risposta è perentoria: «Abbiamo
già speso troppo parole su
questo argomento: la mia posizione
è chiara, non mi serve
aggiungere altro».
Infine, il primo cittadino
vuole chiarire che la mancata
convocazione del Consiglio
comunale e delle commissioni
è causata da una situazione
di difficoltà dovuta ad un «bilancio
preventivo 2016, gonfiato
alla voce “entrate” dalla
passata amministrazione».
Non un’immobilità dell’amministrazione
di centrodestra
ma ad una scarsità di risorse
economiche o, come le
definisce Cassani le «briciole»
perchè oltre alle previsioni
più che ottimistiche, «Pingataro
e i suoi, nei sei mesi di loro
gestione hanno utilizzato ben
di più del 50% delle reali risorse
economiche. Ora con il nostro
bilancio cambieremo
marcia. E questo non è uno
slogan, è solo quello che faremo».