Caso Molina, il 15 febbraio udienza al Tar

La Prealpina - 27/01/2017

Alla fine del novembre scorso si era parlato di due contromosse da parte di Christian Campiotti per rispondere alle accuse sul cosiddetto caso Molina: una querela depositata in Procura a Varese per valutare eventuali illeciti di natura penale, e un ricorso al Tar, affinché il Tribunale amministrativo procedesse d’urgenza a una sospensiva del provvedimento che ha commissariato la Fondazione Molina e ha fatto decadere il consiglio di amministrazione. Ebbene, entrambe stanno andando avanti: anzi, l’udienza dinanzi alla terza Commissione del Tar lombardo è già stata fissata per il prossimo 15 febbraio.

Ad assicurarlo è il legale di Campiotti, l’avvocato Pietro Romano, che partendo proprio da questo passaggio risponde al consigliere regionale Luca Marsico in merito alla convocazione del commissario Carmine Pallino, che mercoledì prossimo sarà sentito in Commissione regionale Sanità. «Il ricorso è già stato notificato alle parti – spiega Romano – e in questi giorni c’è stata una curiosa accelerazione da parte della Commissione nelle tempistiche: se al commissario è stato dato un mandato della durata di sei mesi, che motivo c’è di sentirlo dopo appena due? Sarebbe stato più opportuno aspettare, ma pure in questa occasione è stato compiuto l’ennesimo abuso». Presunti abusi di cui, secondo il legale, i responsabili istituzionali saranno chiamati a rispondere in sede penale, dal momento che «la denuncia è stata fatta: abbiamo depositato un metro cubo di documenti che dimostrano la bontà dell’operato di Campiotti». L’avvocato torna poi sulle parole di Marsico, sottolineando che l’ex presidente della fondazione «non ha mai rifiutato di presentarsi in Commissione, bensì ha chiesto le motivazioni per cui dovesse essere sentito», per poi aggiungere che Campiotti produsse tutta la documentazione richiesta dall’Ats, ossia l’ex Asl. La complessa vicenda è ormai nota: al centro c’è il prestito obbligazionario di 450mila euro concesso dalla Fondazione di viale Borri a una società controllata dall’emittente televisiva Rete 55.

Ma, secondo l’avvocato Romano, la questione è di tutt’altro tipo: «C’è un accanimento politico che non mi piace – rimarca il legale -. Anche le affermazioni sul fatto che, con l’audizione di Pallino, “finalmente si potrà sentire una voce interna al Molina” lasciano intendere che la Fondazione sia quasi una loggia massonica, che nasconde chissà quali misteri. Ma non è affatto così. Campiotti è vittima di vessazioni e abusi, e siamo pronti a integrare ulteriormente la querela già depositata in Procura». Conclude l’avvocato Romano: «La domanda che rivolgo a Marsico e a tutti i soggetti coinvolti è questa: perché non si è aspettata la sentenza del Tar prima di convocare il commissario Pallino in Commissione? In questa vicenda si stanno compiendo abusi grossi come case».