Casa del 900 prende forma Acquisiti archivi ricchi di dati

La Prealpina - 18/05/2016

L’Associazione Raggruppamento divisioni patrioti Alfredo Di Dio ha già fatto la sua parte, mettendo a disposizione reperti, fotografie, giornali e documenti, ora in fase di inventariazione. Adesso tocca ad Anpi, Famiglia Bustocca, Associazione Amici di Angioletto e Archivio Fotografico italiano. La Casa del Novecento potrà contare sui loro archivi e la loro collaborazione, grazie alle convenzioni firmate ieri insieme con il sindaco Gigi Farioli. Il progetto cresce, diventa concreto. Dai sogni, che il primo cittadino ha acceso e ha continuato ad alimentare, si passa alla realtà.

La Sala delle Bandiere di Villa Tovaglieri accoglierà tutto il materiale a disposizione di quello che non vuole essere «un museo polveroso, ma una realtà viva, rivolta soprattutto ai più giovani, in ricordo della Musa che è ispiratrice del futuro». In cambio, le associazioni ottengono per dieci anni l’uso degli spazi della villa, come luoghi di riunione e studio.

I documenti sulla storia della Resistenza conservati dall’Anpi; migliaia di foto donate dall’Afi; diverso materiale, compreso il microfono con cui venne dato l’annuncio della Liberazione, ora affidato alla Bustocca e tutti i documenti in possesso degli Amici di Angioletto saranno consultabili da bustesi e non solo. E serviranno a creare mostre, convegni, iniziative. «Sono orgoglioso – ha detto ieri Farioli – Si organizza una memoria onesta, per associazioni, scuole e per tutti. Alcune date spesso sono accompagnate da polemiche e strali, noi cerchiamo di tutelare la memoria a servizio delle nuove generazioni. Diverse realtà uniscono le forze: senza memoria siamo come viandanti, privi di direzione. Un anno fa tutto questo sembrava velleitario, ringrazio chi lo ha reso possibile. E’ il regalo più bello per il nostro futuro. Se potrò, sarò comunque attento a far percorrere questa strada».

Anpi è felice del progetto. Il 17 giugno sarà coinvolta con l’Ordine degli avvocati nel progetto “Eroi sotto la toga” che al teatro Sociale i ragazzi del liceo Candiani proporranno dedicandolo a magistrati ed esponenti del mondo forense, come Cosimo Orrù.

«Abbiamo aderito con entusiasmo alla Casa del Novecento – ha commentato il presidente Liberto Losa – Siamo in ottima compagnia, con la Federazione italiana volontari della libertà e con gli altri che oggi aderiscono. Sarà uno stimolo per lavorare insieme nell’interesse della collettività pur nel rispetto delle specificità. Diciamo grazie al Comune, che ha posto basi solide».

Anna Longo, presidente degli Amici di Angioletto, gruppo che nel 2017 proporrà una mostra sui genocidi predisposta a Parigi, si è rivolta direttamente a Farioli: «Ci auguriamo che il suo esempio trovi continuità. I progetti nascono da idee, che vanno pensate. Noi non abbiamo la grande storia dell’Anpi, ma di grande abbiamo il nome di Angioletto. Siamo onorati di questa scelta lungimirante che dà lustro a Busto». Accanto a lei, Ernesto Speroni ha anticipato che il 24 maggio ricorrerà il quinto anniversario della morte di Castiglioni: alle 20.30 una messa al Tempio civico e alle 21 il ricordo della sua figura e di quella di Cosimo Orrù, deportato anche lui a Flossenburg e non tornato.

Un grande apporto alla Casa del Novecento sarà dato dall’Afi, «con le foto che più delle altre rappresentano una forma di memoria». «Raccoglieremo foto dai cittadini, le organizzeremo in un sito e potremo creare un libro storico – ha annunciato Claudio Argentiero – Dobbiamo acquisire filmati dell’Istituto Luce e mettiamo in campo circa 60mila foto. Il sito aprirà a mostre mirate, seguendo l’estetica. Tanti ragazzi si potranno coinvolgere, facendoli lavorare su questi temi in modo non estemporaneo».