Carovita, Varese top È quarta in Italia

La Prealpina - 18/05/2023

A stilare la classifica delle città più care d’Italia è l’Unione nazionale consumatori, sulla base dei dati Istat
relativi all’inflazione del mese di aprile. I numeri non mentono e sono sicuramente allarmanti.

Una famiglia media che risiede a Varese, nell’arco di un anno ha speso 2136 euro in più , con un incremento dei prezzi pari all’8,1%. Le cifre collocano così la Città Giardino al secondo posto tra le province lombarde, preceduta esclusivamente da Milano, che mette a segno un balzo in avanti dei
prezzi pari al 9 per cento. Un incremento che ha costretto le famiglie milanesi a sborsare 2443 euro in più
in un anno. Le cifre aumentano ulteriormente se si prende come riferimento un nucleo formato da tre
persone. In questo caso l’esborso ai piedi della Madonnina è stato di 2921 euro, a fronte dei 2566 euro di
Varese.

Il peso sui bilanci familiari è evidente. Eppure, se per Milano il tema è diventato oggetto di discussione politica, a Varese i prezzi galoppano indisturbati. Non ha senso pensare che Varese è provincia ricca e può
cavarsela. Anche Milano è capitale finanziaria ed economica.

Occorre aprire una riflessione seria e concreta per sostenere i bilanci familiari.
E non si tratta soltanto di casi estremi. Non è difficile comprendere che diventa sempre più complicato
sostenere una rata del mutuo raddoppiata, bollette più care e carrello della spesa pesante anche per chi
ha un lavoro regolare a tempo indeterminato.

Tra l’altro, il confronto tra i prezzi varesini e quelli delle altre province italiane è impietoso. Guardando la classifica nazionale, la Città Giardino si colloca saldamente al quarto posto.
La vetta è sempre di Milano, cui seguono Bolzano e Siena. Como, invece, si piazza al nono posto.

Certo il mese di aprile non ha portato buone notizie.
Rispetto a marzo, il carovita ha ripreso a correre, arrivando all’8% e, soprattutto, interrompendo un percorso virtuoso che durava da novembre 2022, quando l’inflazione toccò l’11,2%.

Tra l’altro, in questa ripresa, protagonista assoluta è proprio la Lombardia che, se è vero che prosegue la
sua marcia costante di crescita economica post pandemica, dall’altro lato si conferma in vetta alla classifica delle regioni più care, sul secondo gradino del podio dietro al Trentino. Il rincaro medio per le famiglie è stato 2079 euro.

L’illusione di marzo

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili: sono questi i prodotti che a Varese, tra marzo 2022 e lo stesso periodo di quest’anno, hanno registrato il maggior aumento dei prezzi. Ci sono però degli spiragli che fanno ben sperare. A confermarlo sono le ultime elaborazioni della Camera di Commercio.

Quel che emerge, in estrema sintesi, è una attenuazione del fenomeno inflazionistico in questi primi mesi dell’anno: a Varese l’indice Nic (indice Nazionale dei prezzi al consumo per l’Intera Collettività) a marzo 2023 evidenzia una crescita del +7,8% rispetto a marzo 2022 mentre registra una diminuzione pari a -0,4% rispetto al mese precedente, ovvero febbraio 2022. Nei primi mesi del 2023, tuttavia emergono, come si diceva, segnali di calo dell’inflazione: l’andamento dei prezzi a Varese indica un’impennata a partire da febbraio 2022 e un rallentamento a marzo 2023. I

prodotti che tra marzo 2022 e lo stesso periodo di quest’anno hanno registrato il maggior aumento dei prezzi si confermano quelli relativi all’aggregato “abitazione, acqua, elettri 22%; non va meglio per i formaggi e i latticini (+17,9%) e anche l’acqua minerale è sempre più “preziosa” (+17,5). Restando nelle quattro mura domestiche, le famiglie devono mettere mano al portafogli per sostenere un altro sacrificio: quello delle bollette della corrente elettrica, che hanno subito un incremento del 31%. Anche rinnovare l’arredamento richiede di ponderare bene le nostre scelte: i mobili costano mediamente il 10,9% in più. E pure vestirsi non è uno scherzo: l’abbigliamento e le calzature segnano un aumento di spesa del 5,4%.