Capitale Trenord, Fs vorrebbe il 50 per cento

La Prealpina - 01/06/2016

Il governatore lombardo Roberto Maroni si è a più riprese detto pronto a un passo indietro da Trenord. Scendere sotto il 50 per cento della società, o addirittura cedere l’intera quota, per il governatore non è un tabù. Ma a determinate condizioni. Condizioni che debbano implicare il fatto di affrontare, in tempi rapidi, il tema della governance e il capitolo fondamentale degli investimenti per garantire un miglioramento della qualità del servizio. Negli ultimi mesi, Maroni ha trovato una sponda nel nuovo amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, il bresciano Renato Mazzoncini, che avrebbe reso esplicito l’interesse di Fs ad aumentare il proprio impegno nella società che gestisce il trasporto su ferro in Lombardia. Proprio Mazzoncini ha reso pubblica la notizia che è stato avviato «un gruppo di lavoro con Regione Lombardia, Fs, Trenitalia e F.N.Mi per studiare il passaggio del 50% di TreNord alle Ferrovie dello Stato». «Maroni ha ribadito che qualora uno studio confermi che i pro per l’ente siano maggiori dei contro, è favorevole all’operazione», ha dichiarato l’ad di Fs. Secondo Mazzoncini, «il razionale strategico è che una società controllata al 50 e 50 fa difficoltà a funzionare. Questo è il presupposto che attiva lo studio. Abbiamo convenuto di far partire un gruppo di lavoro con la Regione con Fs, Trenitalia e F.N.Mi. Si tratta di un gruppo operativo che lavori i prossimi due mesi per cercare di definire questa lista dei pro e dei contro, verificare la fattibilità dell’operazione e sottoporli ai decisori, e cioè ai soci». Sull’argomento è intervenuto anche l’amministratore delegato di Trenitalia Barbara Morgante, sottolineando che «la mobilità in Lombardia è un tema da mettere nel “business plan”. A questo – ha chiosato Morgante – vanno aggiunti anche gli investimenti sul materiale rotabile: ovvio che si insista sulla Lombardia che ha un flusso di viaggiatori particolarmente elevato.