Cantiere alla Tredicesima

La Prealpina - 10/03/2017

L’imponete forma che si impone è quella dell’ottagono che compone, in un gioco complesso di volumi, la tredicesima cappella del Sacro Monte. Da qualche giorno l’edificio è “impacchettato”, vi sono le impalcature per i restauri che dureranno circa un anno e mezzo. E sono già cominciati i lavori.

«La scelta della tredicesima si è imposta perché è particolarmente bisognosa di cure ma non è l’unica ad avere necessità di un intervento di conservazione», dice il direttore dei lavori, l’architetto Gaetano Arricobene. Si è partiti dall’alto, a esaminare e restaurare la cappella che rappresenta “La discesa dello Spirito Santo”. Alla fase di «ricognizione e campionatura degli interventi previsti», si è concentrata l’attenzione sullo stato di salute delle parti esterne dell’edificio.

«Le parti lapidee con materiali provenienti da Viggiù e Saltrio non sono tutte uguali, alcuni blocchi sono perfetti, altri, in base alla caratura e alla tipologia del blocco stesso, presentano evidenti segni di debolezza e dunque cure e attenzione maggiori», dicono gli esperti della Icsa che si dedicano all’intervento. Ecco quali sono le fasi salienti.

La lanterna ricoperta in piombo presenta microlacerazioni causate dal peso e dalle intemperie. La copertura è datata 1970. Nel corso degli anni Novanta sono state seguite alcune riparazioni, per cui si procederà con un restauro vero e propri e non con la sostituzione dei “pezzi”. Inoltre i tecnici hanno cominciato i trattamenti con un biocida «per cui saranno lasciati gli opportuni tempi per l’azione chimico-fisica per le successive fasi di pulitura e trattamento», dicono. Vi son però parti in pietra e intonaci che stanno per staccarsi. Indispensabili i cosiddetti «preconsolidamenti».

Subito dopo la lanterna, sarà la volta della revisione del manto di copertura. Nella parte bassa della cappella, dove le tracce dell’umidità sono evidenti e i distacchi dell’intonaco rendendo “vecchio” l’edificio, sono state già rimosse le malte cementizie umide, con la presenza di sali nella zoccolatura. «L’obiettivo è di lasciare il tempo necessario per la pulitura della struttura. l’asportazione dei sali e l’asciugatura del tutto, prima di passare alla posa di malte che cancellino e evitino il riformarsi delle macchie di umidità. Alcune cure sono già state messe in atto sia per l’architrave sia per il cornicione, mentre all’interno della cappella, le statue policrome in cotto sono state ricoperte dai teli speciali, poiché su di loro si interverrà solo quando saranno conclusi i restauri degli affreschi. Al momento sono state eseguite, all’interno della cappella, una ricognizione per definire lo stato di salute delle opere ed è stata eseguita una prima fase di pulitura. Inoltre sono in fase di valutazione i parametri termoigrometrici per predisporre un impianto di deumidificazione che verrà installato in una fase successiva.

Spiega il direttore dei lavori, l’architetto Arricobene, che «i lavori di restauro alla tredicesima cappella, individuati dal monitoraggio eseguito nei mesi scorsi come urgenti e prioritari, rappresentano un interessante punto di partenza per testare la bontà e l’efficacia della metodologia di studio e intervento proposta per il Sacro Monte».

Per prima cosa è stato allestito un ponteggio di servizio per consentire di raggiungere in modo meno difficoltosi tutte le superfici da trattare. «Lo studio condotto ha l’obiettivo di eseguire l’intervento ritenuto più congruo e idoneo per la conservazione di questo bene, rispettandone l’alto valore storico e artistico – spiegano i restauratori – restituendo uniformità alla tessitura dei materiali e una corretta lettura decorativa delle superfici».