Sono giorni difficili alla Canottieri Gavirate che si è vista costretta a rinunciare all’organizzazione della 18ª Regata internazionale Pararowing e dei Campionati italiani Under 23, Under 17 ed Esordienti 2024. Due eventi già assegnati, organizzati anche quest’anno, ma impossibili da riproporre per la crescita esponenziale dei costi, la necessità di nuovi investimenti e le incertezze sulle tempistiche realizzative della nuova torre d’arrivo ancora in costruzione. Per il team rossoblù è stata una scelta difficile, ma doverosa e di rispetto nei confronti del canottaggio mondiale ed italiano.
LA VOCE DEL PRESIDENTE
A parlarne è il presidente del club Giorgio Ongania, fresco di nomina a “Dirigente dell’anno” per la Federcanottaggio: «Gli eventi sono sempre stati un importante tassello dell’attività principale, ossia l’insegnamento del canottaggio inteso come sport inclusivo e di crescita verso il superamento dei propri limiti. I risultati, in crescita da oltre vent’anni, sono sempre stati una conseguenza del buon lavoro. Nessuno mai ha ricercato questi risultati, che continuano a commentarsi da soli. Un dato su tutti, oggi abbiamo sei atleti nella squadra olimpica e anche quest’anno abbiamo raggiunto quota quindici titoli italiani vinti».
Una chiarezza assoluta, uno dei punti di forza del presidente Ongania. «Questo pragmatismo l’abbiamo sempre voluto trasferire in ogni nostra azione, a volte anche affrontando scelte difficili. Certamente scegliere di rinunciare all’organizzazione di eventi per il 2024 non è stata una decisione semplice».
Ongania, infine, condivide le motivazioni alla base di queste scelte: «Per l’Internazionale Pararowing la scelta è stata dettata dai costi. Oggi organizzare una gara internazionale impone l’esborso di somme importanti, insostenibili senza il massiccio sostegno delle istituzioni. World Rowing (la federazione mondiale del remo, ndr) demanda molto ai Comitati organizzatori che da soli non possono farcela.
Storia diversa per i Campionati italiani: in questo caso la nostra scelta è precauzionale. I lavori per la nuova torre d’arrivo, ancora in costruzione, sono leggermente in ritardo e ci sono una serie di dettagli imprescindibili da includere nell’opera per far sì che venga realizzata in modo ottimale. Ne abbiamo parlato più volte con le istituzioni».
LA TEGOLA IN PIÙ
«Negli ultimi mesi, come se non bastasse, abbiamo subìto ingenti danni alle strutture – aggiunge Ongania -, con il campo di regata in testa. Tutto comprensibile: il livello del lago, ad esempio, è cambiato di un metro in pochissimi giorni. Oggi, per continuare a garantire gli stessi standard organizzativi di serie A, siamo chiamati ad affrontare un ulteriore investimento di 100mila euro per rinnovare le corsie. Una cifra abbordabile, abbondantemente coperta dai pernottamenti generati, ma che di fatto ci troveremmo ad affrontare in autonomia. Per il prossimo anno, con rammarico, non possiamo farci carico di questo ulteriore costo e quindi, con onestà, abbiamo comunicato la rinuncia alla Federazione italiana canottaggio».
L’IPOTESI
Per la contea dei laghi una perdita importante, sia in termini di indotto economico che per la vetrina generata ogni anno dagli eventi. Ora in corsa potrebbe entrare anche la Schiranna, con le sue splendide strutture mondiali: Varese nel 2024 organizzerà la prima tappa della Coppa del Mondo tra il 12 e il 14 aprile oltre, in chiave nazionale, ai Campionati italiani Assoluti il 22-23 giugno e al Festival dei Giovani dal 5 al 7 luglio. Tutte le strutture, già installate, si potrebbero utilizzare anche per i Campionati italiani Under23 calendarizzati per il 13-14 luglio. Uno sforzo in più a livello organizzativo, ma certamente un’ulteriore iniezione di presenze per il territorio.