Una direttiva chiara e perentoria. Il Parlamento europeo «sottolinea l’importanza decisiva, per i giovani sportivi, di una doppia formazione sportiva e professionale; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri, unitamente a tutti i soggetti interessati, a elaborare orientamenti volti a garantire che i giovani sportivi possano completare, oltre alla loro formazione sportiva, anche regolari studi scolastici e/o professionali, tenendo conto delle migliori prassi esistenti nei singoli Stati membri; incoraggia, a tale riguardo, gli Stati membri a tenere conto dell’esperienza in materia degli ex sportivi professionisti nel caso intendano diventare allenatori, a creare appositi percorsi professionali per gli atleti di alto livello che decidono di conseguire un diploma di studi superiori ed a fare uso della loro esperienza a vantaggio dello sport in generale».
La cosiddetta “duplice carriera” non è più soltanto un problema dei giovani sportivi, delle loro famiglie, degli allenatori e dei dirigenti. È divenuto anche in Italia un argomento cui dedicare particolare attenzione anche da parte del mondo dell’istruzione. E Varese, e il Varesotto in generale, è in prima linea. Anzi all’avanguardia. Con i college sportivi dell’Università degli Studi dell’Insubria, fortemente voluti dal rettore Alberto Coen Porisini. E con i licei dello sport.
Per questo, nel solco di quanto fatto l’anno scorso ai Molini Marzoli di Busto Arsizio con il convegno su adolescenti, sport e social network, anche il nostro quotidiano ha voluto dedicare estrema attenzione al tema di grande attualità. Organizzando il workshop programmato per martedì 11 aprile nell’Aula Magna dell’Università degli Studi dell’Insubria, in via Ravasi. “Dual career: campioni nello sport e negli studi”, questo il tema dell’incontro nel corso del quale verrà posto lo sguardo sulla situazione dei giovani che perseguono la duplice carriera scolastica e sportiva. Raccontando e mettendo a confronto le esperienze dei quattro college sportivi dell’Insubria (atletica leggera, canottaggio, tiro con l’arco e sport invernali), del Liceo dello Sport “Edith Stein” di Gavirate, del Liceo dello Sport “Marco Pantani” di Busto Arsizio e dello Juventus College, l’istituto scolastico creato dal blasonato club calcistico bianconero.
Nel corso della mattinata, patrocinata dallo stesso ateneo insubre e dal Comune di Varese, e valida anche quale corso di formazione professionale sotto l’egida dell’Ordine nazionale dei giornalisti, si alterneranno in cattedra i quattro direttori tecnici dei college sportivi dell’Insubria (Silvano Danzi per l’atletica leggera, Giovanni Calabrese per il canottaggio, Mariangela Casartelli per il tiro con l’arco, Giuseppe Gazzotti per gli sport invernali), alcuni degli atleti coinvolti nel progetto, i referenti dei due licei di Gavirate e Busto Arsizio (Maurizio Barranco e Sara Ciapparella) con alcuni dei loro studenti, e il direttore generale del settore giovanile del Football Club Juventus, Stefano Braghin, con al fianco un giovane calciatore del vivaio bianconero.
Inoltre, a raccontare come abbiano conciliato sport e studio, e come continuino a farlo nella loro vita, saranno anche Sara Bertolasi, azzurra del canottaggio alle Olimpiadi di Londra e di Rio de Janeiro, Master in Sport management conseguito con il punteggio di 110 poche settimane prima della sua partecipazione ai Giochi del 2016 in Brasile, e la pluricampionessa della canoa Gaia Piazza, laurea magistrale in Scienze Motorie conseguita con il punteggio di 110 e lode, alla quale il Coni nazionale ha appena assegnato il prestigioso premio “Atleta eccellente, eccellente studente”. Inoltre, saranno presenti atleti-studenti delle prime squadre dell’Openjobmetis Varese (pallacanestro maschile), dell’Unet Yamamay Busto Arsizio (pallavolo femminile) e della BPM Sport Management Busto Arsizio (pallanuoto maschile).
Anche il Comune in prima linea
Accanto al rettore dell’Università dell’Insubria ed ai relatori (citati nell’articolo a fianco), al workshop sulla “dual career” dell’11 aprile saranno numerose le istituzioni presenti. A cominciare da Eugenio Meschi, presidente del Cus Insubria. In prima linea, insieme con Daniela Bramati e Maurizio Lucchi, editore e direttore del nostro quotidiano, ovviamente il sindaco di Varese, Davide Galimberti (foto Blitz), insieme con l’assessore allo Sport, Dino De Simone. Sarà invece Stefano Ferrario, vicesindaco e assessore allo Sport (oltre che presidente regionale della Federazione taekwondo), a rappresentare il Comune di Busto Arsizio. A spiegare il sostegno che la Varese Sport Commission può garantire ai giovani sarà Mauro Temperelli, segretario generale della Camera di Commercio, mentre il delegato provinciale Marco Caccianiga rappresenterà il Coni. Inoltre Linda Casalini, referente dell’Ufficio scolastico regionale per l’ambito di Varese e membro della Commissione scuola del Comitato italiano paralimpico, spiegherà le linee del Ministero dell’Istruzione e dell’Università sul tema e le esperienze del mondo paralimpico.