Una camminata nella brughiera, lungo l’ipotetico tracciato della ferrovia che entro il 2023 potrebbe collegare il Terminal 2 di Malpensa alla linea Milano-Domodossola. Una camminata per capire com’è oggi e cosa potrà diventare domani quella natura, in alcuni punti ancora incontaminata, che fa da cuscinetto tra l’aeroporto e le prime case di Casorate Sempione e dei Ronchi di Gallarate.
Si tratta della prima vera iniziativa organizzata dal comitato No Rail, il gruppo che si è ufficialmente costituito due settimane fa con l’obiettivo di fermare i progetti espansionisti infrastrutturali di FerrovieNord.
«Sarà una bella passeggiata in brughiera, nelle aree dove è previsto il passaggio della nuova linea ferroviaria», spiega Mariaceleste Brambilla, una dei referenti. «Il percorso si dirama lungo i meravigliosi sentieri della nostra amata brughiera per circa 6,5 chilometri». Il ritrovo è domenica pomeriggio alle 14.30 davanti all’area feste di via Roma. Sarà una camminata pacifica, un modo per mostrare a tutti di cosa verrà privato il territorio per lasciare posto a un doppio binario che collegherà in meno di cinque minuti di treno la stazione di Gallarate all’aeroporto.
E’ il progresso, considerato però in questo caso inutile, costoso e dannoso dai No Rail, preoccupati delle ripercussioni sul territorio verde di Casorate. «Siamo già pesantemente interessati da importanti infrastrutture e viabilistiche», spiega Maurizio Castano del comitato. «Se il tracciato ipotizzato verrà confermato il nostro paese rischierà l’accerchiamento: abbiamo a nord la ferrovia e il Sempione, a sud la superstrada, e con la nuova ferrovia a est l’assedio sarà completo». Castano teme inoltre pesanti ripercussioni sull’attività equestre, secolare motore economico del paese: «Casorate è chiamata la Little England per le innumerevoli scuderie sorte alla fine dell’Ottocento. La relazione illustrativa del progetto ferroviario afferma che non verranno toccate le strutture ippiche, ma un treno che passa a pochi metri dagli edifici crea problemi di rumore e vibrazione, e le eventuali misure di mitigazione con l’istallazione di barriere acustiche porterà più danni che benefici con un impatto visivo sgradevole. Anche la rete sentieristica rischia di saltare per aria, togliendo la possibilità ai visitatori di fruire di questi percorsi per poter andare a scoprire i luoghi incantevoli della nostra brughiera». Un motivo in più, secondo il comitato, per opporsi alla realizzazione della grande opera, 4,6 chilometri di binari (di cui 2,6 in galleria) considerati strategici dai proponenti per chiudere l’anello che unirà Milano e l’Europa attraverso Malpensa. E’ l’eterna sfida tra ambiente e progresso, di Golia contro il piccolo Davide che per far sentire la sua voce questa volta ha scelto di incominciare a camminare. Basterà per fermare le ruspe?