Delibera trasmessa al Ministero dello Sviluppo economico, a Unioncamere Nazionale e al Presidente della Giunta Regionale delle Marche. Istituti questi, deputati ad accogliere la richiesta che consentirebbe di mantenere una Camera vicina al territorio. Nel caso contrario le Marche sarebbe l’unica Regione italiana ad avere una sola Camera di Commercio, centralizzata ad Ancona. Quindi questa nuova costituzione sarà capace di continuare il sostegno delle aziende. Negli anni la Camera di Fermo ha accompagnato nell’internazionalizzazione circa tremila piccole e medie aziende ed ha promosso per prima il progetto Google per la digitalizzazione delle imprese, consentendo al sistema camerale di diventare il più informatizzato e parlando in tempo reale con le camere di Commercio regionali, italiane e con le Camere italiane nel mondo. Inoltre ha istituito due fabbriche pilota per la calzatura e il cappello, ha favorito il progetto di alternanza scuola lavoro. Con una sola Camera, con sede nel capoluogo regionale, sarà certamente più difficile sviluppare sul territorio i progetti appena decritti, nei tre territori a forte specializzazione nei settori tessile-abbigliamento-calzatura, in quello eno-agroalimentare e della pesca, oltre naturalmente al settore turistico e dei servizi alle imprese. Quella portata avanti quindi, è l’unica strada che può evitare l’istituzione di una sola Camera, lontana e distante dal territorio Marche Sud. E’ infatti innegabile che una Camera di Commercio radicata nel territorio offra un riferimento economico-istituzionale capace di comprendere le attese delle imprese conosciute. In questa direzione si sono espressi anche i sindaci delle tre città coinvolte, il fermano Paolo Calcinaro, l’ascolano Giudo Castelli, il maceratese Romano Carancini, molti altri sindaci del territorio hanno fatto sentire la loro voce, come il tavolo per la “Competitività e sviluppo del Fermano”, istituito in Provincia di cui fanno parte tutte le maggiori associazioni di categoria o come il Consiglio comunale aperto sui problemi legati al calzaturiero svoltosi di recente a Montegranaro, che hanno ufficializzato il fronte comune della politica locale per una nuova Camera camerale “Marche Sud”, in grado di cogliere al meglio i bisogni del territorio, avendo profonda consapevolezza della più efficace redistribuzione delle risorse mirate allo sviluppo delle imprese e della predisposizione dei servizi più richiesti. Le motivazioni che hanno portato alla delibera e che si auspica siano sufficienti a garantire un riordino che preveda due Camere di Commercio nelle Marche, sono legate alla contiguità territoriale tra le tre attuali circoscrizioni caratterizzate dalla diffusione delle medie, piccole e micro imprese. L’accorpamento è pertanto finalizzato alla costituzione di una nuova Camera con una dimensione territoriale funzionale all’adempimento ottimale dei suoi compiti istituzionali e delle sue strategie per la tutela e valorizzazione della rappresentatività dei tre territori, valorizzando le professionalità presenti e gli attuali livelli occupazionali. “In definitiva, l’obiettivo che s’intende raggiungere con la modifica delle circoscrizioni territoriali delle tre Camere – si legge in delibera – è di disegnare un’unione sostenibile che rappresenti un’opportunità concreta di miglioramento rispetto alla situazione attuale, sia in termini economico-finanziari sia di servizi e vicinanza alle imprese e ai territori”.