Pietro Agen. E’ lui il favorito alla presidenza della Camera di Commercio del Sudest, Catania-Siracusa-Ragusa. Il grande sconfitto annunciato è Ivan Lo Bello. Il Tar di Catania ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla coalizione di Confindustria contro la delibera del commissario straordinario, Alfio Pagliaro, che individua il nuovo consiglio delle Camere di commercio di Catania, Siracusa e Ragusa dopo l’accorpamento. Confindustria contesta le procedure al termine delle quali si è registrata la vittoria della coalizione che fa capo a Confcommercio che ha espresso come candidato al vertice della nuova Camera del Sud Est, Pietro Agen, presidente regionale di Confcommercio. La coalizione minoritaria aveva scelto come candidato alla presidenza, Ivan Lo Bello, attuale presidente nazionale di Unioncamere. Il Tar di Catania discuterà l’udienza di merito il 25 maggio, mentre il consiglio camerale si insedierà martedì prossimo alle 10 nella sede della Camera di commercio di Catania, quando si dovrebbe registrare l’elezione di Agen.
Interviene a gamba tesa Ivan Lo Bello che con una nota personale, con toni inusuale per lui, protesta e scrive: “Nella procedura per la formazione della nuova Camera di Commercio del sud-est, si è consumata all’evidenza, una serie continuata di macroscopiche condotte di reato, con la conseguenza che l’esito della procedura medesima viene a configurare una clamorosa turbativa della procedura ad evidenza pubblica.
“L’indagine della Magistratura, a carico di noti per reati gravissimi contro la Pubblica Amministrazione, e la denuncia anche della stampa nazionale, non hanno ad oggi dissuaso gli attori di questa vicenda, dal portare a compimento la condotta delittuosa intrapresa.
“Davanti a tutto ciò non è dato comprendere quale sia stato e sia il ruolo del Presidente Crocetta, il quale un giorno chiede controlli accurati, mostrando di conoscere i reati consumatisi, salvo poi accettare che i controlli fossero affidati a chi è accusato di non avere rilevato i falsi consumati da alcune associazioni, un altro giorno promette una commissione di garanzia da affidare ad un alto magistrato, salvo poi revocare senza spiegazioni la decisione, ed ancora sulla stampa dichiara di volerci vedere chiaro ma nel frattempo emette il decreto che consacra i reati denunciati.
“Ed e’ paradossale ed emblematico, che il Presidente Crocetta, nonostante l’udienza già fissata a brevissimo per il prossimo maggio, innanzi al TAR di Catania, non ritenga di sospendere l’insediamento del consiglio pur in assenza di qualunque presupposto di urgenza e indifferibilita’.
“Non è possibile attendere oltre, non si può soprattutto, sotto gli occhi degli organi inquirenti e delle istituzioni amministrative, violare la legge e pensare di rimanere impuniti.
“Chiederò, perciò, un incontro ai Procuratori della Repubblica di Catania e di Palermo, dr. Zuccaro e dr. Lo Voi, per denunciare la reiterazione dei reati posti in essere, mentre chiederò anche un incontro urgente al nuovo Prefetto di Catania, quale organo periferico del Governo, per rappresentare le gravi evidenze emerse già da più di un’anno”.