Calano i fallimenti, si fermano le liquidazioni L’economia prova ad archiviare la crisi nera

La Provincia Varese - 17/02/2016

Inversione di tendenza sul fronte dei fallimenti delle imprese nel 2015, non solo a livello nazionale ma anche in provincia di Varese; un’altra buona notizia per la nostra economia che sembra, poco alla volta, capace di mettersi alle spalle finalmente la crisi economica. Secondo l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Varese, sul nostro territorio si è registrata una riduzione di quasi un terzo, per la precisione del 29.3%, del numero di procedure concorsuali; al 31 dicembre del 2015 infatti, i fallimenti delle aziende varesine si sono attestati a 222, contro i 314 registrati nell’anno precedente. Le procedure di liquidazione e scioglimento volontario invece salgono, ma solamente di un’unità, passando da 1.152 a 1.153; di fatto, una situazione stabile che non può essere considerata un peggioramento. Entrando nel dettaglio dello studio compiuto dell’ente camerale varesino, si nota come le imprese maggiormente coinvolte nei fallimenti sono quelle del settore manifatturiero con il 32%, che rappresenta comunque la spina dorsale del sistema produttivo varesino, seguite da quelle delle costruzioni, una dei più colpiti dalla crisi, con il 19% e infine dal commercio con il 15%. Analogamente, anche per le imprese in scioglimento e in liquidazione, i settori più colpiti sono il manifatturiero con il 26%, le costruzioni con il 19% e il commercio con il 15%, anch’esso provato dalla crisi dei consumi. Altri dati significativi contenuti nello studio della Camera di Commercio di Varese, riguardano la tipologia delle imprese; le procedure concorsuali confermano il trend dei primi sei mesi dell’anno, con la società di capitale in testa con una percentuale del 76%. Più distanziate invece le società di persone con il 9%, le imprese individuali con il 7% e le infine cooperative con il 6%; per quanto riguarda le procedure di scioglimento e liquidazione, al primo posto rimangono le società di persone con il 49%, seguite da quelle di capitale con il 47%.