La questione, al momento, «non è all’ordine del giorno». Non per altro, ma perché il discorso relativo a una rete di Wi-Fi pubblico degna di tal nome – come spiega l’assessore all’informatizzazione Alessandro Chiesa – «si scontra con il fatto che negli ultimi anni il mondo è cambiato. Si sono evolute le offerte tariffarie delle compagnie telefoniche, chiunque ormai possiede giga su giga per navigare, mettersi a investire su una rete libera da installare e comunque da impostare con complicate registrazioni, rischierebbe di essere una spesa inutile».
Così Busto Arsizio, sul fronte della connessione, resta ampiamente scollegata. «Semmai – precisa ancora Chiesa – stiamo lavorando per aderire a un portale che estende a livello nazionale la registrazione, per cui basta compiere l’operazione una prima volta e poi vale per sempre e ovunque». Certo però varrà poco in città, dove la rete pubblica gratuita è quasi inesistente. In centro qualcosina a dire il vero c’è, frutto dell’impegno del Distretto del commercio che un paio d’anni fa ha vinto un primo bando per finanziare l’installazione di qualche antenna nel salotto buono. Chi l’ha provata dice che funziona poco «ma anche se si tratta solo di un inizio – la difende il manager del Duc, Gaetano Spinola – perlomeno è un segnale che, da quanto so io, diverse persone sfruttano. Non si tratta di un collegamento potente che si prende a distanza, è un hot spot, serve registrarsi e consente di navigare per un periodo abbastanza limitato prima di disconnettersi, però non è vero che non esiste».
Quindi Spinola segnala i luoghi in cui tentare di allacciarsi: «Piazza San Giovanni, via Milano, via Cardinal Tosi e piazza Garibaldi, sfruttando i lampioni pubblici di Agesp». Soprattutto «vorremmo fare di più, individuando altri canali per trovare i soldi, implementando il sistema per poi collegarci la filodiffusione».
Insomma, il Distretto almeno ci sta tentando. E dall’amministrazione il messaggio che passa è che l’offerta, giunti a questo livello di “connessione individuale”, sia sufficiente così: «Il nostro impegno – precisa Chiesa – è semmai rivolto a rifare i contratti per potenziare l’Adsl delle scuole. Sul fronte del Wi.Fi free, anche l’incontro che abbiamo avuto con Eolo ci ha fatto capire che bisogna tener conto dell’evoluzione che il comparto ha avuto. Si possono fare altre cose per migliorare l’informatizzazione, spendere risorse per questo non è una priorità. Perché comunque la rete del Distretto già esiste».