«Busto, una città per turisti»

La Prealpina - 16/05/2023

«Forse a qualcuno l’idea potrebbe anche far sorridere, ma io credo che se esiste una possibilità questo sia il momento di giocarcela. E i numeri dicono che questa possibilità esiste».

La scorsa settimana Rudy Collini è stato confermato «per acclamazione” presidente di Ascom Busto Arsizio. Un risultato tutt’altro che scontato, in un momento di crisi come questo…
«Vero, c’era il rischio che il diffuso malumore si sfogasse su chi in realtà si fa portavoce delle istanze della categoria. Ma evidentemente in questi cinque anni abbiamo lavorato bene, e i commercianti di Busto ci hanno premiati. Il risultato ottenuto ci servirà da stimolo per buttarci nei tanti progetti che abbiamo in
cantiere».

Come quello di trasformare Busto in una città turistica?
«Sì, lo so che detta così a qualcuno potrebbe venire da sorridere. Ma io credo molto nella visione dell’assessore Manuela Maffioli, dal punto di vista culturale Busto può davvero dare tanto. E
poi c’è la posizione strategica della città, tra Milano e la Svizzera, a due passi da Malpensa ».

Il confronto con Milano non è mai stato facile, perché secondo voi ora dovrebbero cambiare le cose?
«Milano ha un peso specifico importante, ma non può fare a meno di confrontarsi con una realtà
come la Provincia di Varese, che conta 70mila imprese ed è parte importante del tessuto economico lombardo».

Da dove si parte, quindi?
«Si riparte da Malpensa, dalla necessità di completare la Pedemontana per favorire i collegamenti con Como, dalle potenzialità del Malpensa Express che permette di arrivare in 25 minuti nel centro di Milano. Malpensa non è solo cargo, ma anche persone. È a queste persone che puntiamo, così come agli svizzeri. Bisogna dare loro un motivo per passare da Busto e possibilmente fermarvisi».

La sua visione è condivisa da tutta la squadra?
«Su 15 consiglieri possiamo contare su cinque elementi nuovi e cinque donne: è un buon mix
di esperienza e innovazione, ci sono generi diversi e competenze trasversali. L’obiettivo è portare avanti questa visione insieme al territorio, perseguire strategie economiche e industriali condivise».

Condivise anche con il Comune?
«Da quando nel 2008 è stato fondato il Distretto del commercio la collaborazione con il Comune non è mai mancata. Ora è necessario stringere questa collaborazione per allargarla anche ad altri attori. I prossimi cinque anni di mandato saranno impegnativi, ma ripeto, le possibilità ci sono. E sono sicuro che
se lavoriamo tutti insieme Busto riuscirà a coglierle».