Busto città europea dello sport – «Abbiamo già vinto»

La Prealpina - 27/02/2023

Tra le note dell’Inno alla Gioia di Beethoven e Supereroi di Mr. Rain, i seicentocinquanta atleti delle quaranta società sportive della città hanno aperto l’anno di Busto Arsizio Città europea dello sport 2023. Da Manchester d’Italia a “capitale” delle attività agonistiche: una sfida per la città amministrata da Emanuele Antonelli, che ha aperto in fascia tricolore l’anno dedicato allo sport all’E-Ework Arena, dedicata a Maria Piantanida, pioniera dello sport bustocco, che partecipò ai giochi olimpici di Berlino. «Abbiamo già vinto», ha detto il sindaco accogliendo il mondo dello sport in quella che è stata una grande festa, con un «padrino di eccezione» come Umberto Pelizzari, campione di apnea, arrivato appositamente per l’occasione, e Stefania Moneta (nella foto centrale ), campionessa mondiale di Triathlon, oltre ai tantissimi premiati. Non è stato accantonato il senso dell’evento, come ha rimarcato il ministro dello Sport Andrea Abodi, in un messaggio: la nomina consentirà al territorio di migliorare le infrastrutture sportive, oltre a essere una affascinate avventura. Sono stati i valori dello sport, che permette di formare i giovani adulti del futuro, a ispirare tutti i presenti e le autorità che sono state al fianco di Antonelli, a partire dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, oltre all’eurodeputata Isabella Tovaglieri, il presidente del Consiglio comunale Laura Rogora e l’assessore allo Sport Maurizio Artusa (ma il parterre era davvero ricco di autorità).

Ma i veri protagonisti sono stati gli sportivi, come ha rimarcato la giornalista Chiara Milani che ha presentato l’evento, scandendo la lunghissima scaletta tra saluti istituzionali, esibizioni e premiazioni davanti agli atleti, tantissimi bambini e ragazzini, oltre agli adulti e le famiglie che hanno riempito l’E-Work Arena. Hanno sfilato indossando le divise, i colori delle squadre in un arcobaleno di azzurri, bianchi, rossi, verdi e anche qualche nero. E poi le mascotte, dal Tigrotto della Pro Patria al drago e persino un canguro. Per non parlare di stendardi, gonfaloni e anche le bandiere. È stato il trionfo di condivisione, gioia e anche orgoglio. Tra i tanti discorsi, le parole inviate dal ministro Abodi hanno lasciato il segno: «Sono certo che il vostro impegno, ognuno nel suo ruolo, consentirà al territorio di migliorare le infrastrutture sportive a partire dal quelle scolastiche, ad avvicinare alle varie discipline tanti ragazzi e ragazze, bambine e bambini, cittadini di tutte le età e di ogni estrazione sociale». Il ministro ha voluto sottolineare l’importanza delle piccole società dilettantistiche e allo stesso tempo delle eccellenze del territorio a partire dalla Uyba, a cui è legato, e che, ha sottolineato, «conosco un po’ più da vicino». Ha poi concluso: «Sarà un piacere venirvi a trovare il prima possibile per dare anche il mio supporto a questa affascinante avventura che migliorerà la vostra qualità della vita». Incisive le parole del governatore Fontana che ha esaltato i valori dello sport: «Consente di affrontare meglio tutte le difficoltà della vita». Così come il prefetto Pasquariello ha sottolineato l’impegno sul fronte dei giovani da quando è arrivato a Varese, condividendo i valori sportivi come palestra per la vita. Il sindaco Antonelli ha rimarcato: «È l’anno in cui siamo chiamati a onorare un titolo prestigioso che offre una vetrina importante sia alla città, che a tutte le società sportive che, con la loro passione e il loro impegno, hanno contribuito a questo riconoscimento. Il titolo ci permette di fare parte di un’élite di città che hanno la massima considerazione nei confronti dello sport e dei suoi valori e di farlo sapere ad un pubblico molto vasto, oltre i nostri confini». E ora non resta che divertirsi, gioire e gareggiare in ogni sport.