Busto Arsizio ha un grande potenziale di attrattività da sfruttare. Ora lo dicono anche i numeri. Gli eventi organizzati in città (fieristici, culturali e sportivi) generano un maggior afflusso di visitatori che in media è del 21,2% rispetto a un giorno qualsiasi. E se l’evento è organizzato di sabato, in città arrivano in media poco meno di 20 mila visitatori (per la precisione 19.423, con un incremento del 28,4%). Con un polo come MalpensaFiere che rappresenta un volano, e un centro storico capace di esercitare richiamo sui visitatori. Ma le strutture ricettive scarseggiano, tanto che i turisti sono spesso costretti a recarsi nei comuni limitrofi.
I dati sull’attrattività, decisamente incoraggianti, sono emersi da un accurato studio presentato ieri pomeriggio in Sala Tramogge nel corso del convegno “Busto Lab: strategie di ospitalità”, organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Camera di Commercio di Varese e l’università Liuc di Castellanza. C’era attesa per conoscere i “big data” raccolti da Ascom Confcommercio sulla base dei Vodafone Analytics, i dati che attraverso le celle telefoniche permettono di monitorare in maniera oggettiva il flusso dei visitatori. E i risultati emersi dallo studio curato dai docenti Liuc Alessandra Centinaio e Andrea Venegoni (direttore della divisione Research & Studies for Business) sono significativi. Spicca non solo il +21,2 per cento medio di visitatori in occasione degli eventi, ma anche che MalpensaFiere è una calamita per la città: sono proprio le iniziative organizzate nel polo fieristico di via 11 Settembre quelle capaci di generare il maggior incremento di flussi (sia in zona fiera, addirittura con un +40,1 per cento di incremento di visitatori nei giorni degli eventi, sia in centro). I ricercatori della Liuc hanno diviso la città in quattro zone, e proprio il centro cittadino è di per sé un attrattore, come ha illustrato Andrea Venegoni: i dati di Vodafone Analytics raccolti grazie ad Ascom evidenziano che, anche quando un evento si svolge in altre zone della città, il centro registra un incremento di visite. E ancora: i visitatori aumentano sia quando le iniziative si svolgono nei giorni feriali, sia quando vanno in scena nei giorni festivi. «Il succo di queste rilevazioni – sottolinea Venegoni – è che ciò che si percepiva a livello empirico, trova un riscontro oggettivo nei numeri. Busto Arsizio ha un potenziale di attrattività da sfruttare». Anna Deligios (dirigente dell’area promozione, sviluppo delle imprese e del territorio della Camera di Commercio di Varese) ha illustrato i dati riguardanti il turismo. Che a Busto è in crescita (17.388 arrivi nel 2022: numeri in linea coi livelli pre-Covid). «Oltretutto – riferisce Deligios – la permanenza media di chi si ferma a Busto Arsizio è di 2,2 giorni, superiore al dato provinciale che è è di 1,9 giorni». È un turismo prevalentemente business, ma anche legato allo studio, a ragioni sanitarie, scolastiche, senza dimenticare gli eventi culturali e sportivi. Solo il 39 per cento dei visitatori arriva dall’Italia (principalmente dalla Lombardia, seguita da Campania, Sicilia e Piemonte); il restante 61 per cento proviene dall’estero.
A fronte di questo quadro confortante, stride l’insufficienza delle strutture ricettive (solo tre alberghi più quarantadue strutture extralberghiere). «Varese ne ha molte di più, pur avendo un numero di abitanti molto simile – sottolinea Frederick Venturi, presidente provinciale di Federalberghi -. Probabilmente è l’offerta che fa la domanda. Bisogna anche considerare che più del 50 per cento degli investimenti sui nuovi alberghi riguarda solo quattro città: Milano, Roma, Venezia e Firenze».
La città ha bisogno dei “condhotel”
bbiamo bisogno di alberghi e strutture ricettive: chi viene qui per lavoro o per altri motivi non trova gli spazi di cui ha bisogno».
Il sindaco Emanuele Antonelli ha aperto il convegno di ieri mettendo subito in evidenza il focus dell’incontro: sempre più persone passano da Busto ma fanno fatica a trovare posti letto. Che sono 326 in totale, sommando i tre alberghi, gli undici bed & breakfast e le altre forme di ricettività (appartamenti, foresterie ecc.). «Ho parlato recentemente con il ministro del Turismo Daniela Santanché – rivela Antonelli – la quale mi ha assicurato che il governo sta per regolamentare il settore degli affitti brevi».
Il vicesindaco e assessore allo Sviluppo economico Manuela Maffioli (che dal 2021 ha avviato un percorso su questo tema, insieme al tavolo dello sviluppo formato da Confindustria, Confcommercio e Confartigianato) rimarca: «Come pubblica amministrazione abbiamo il dovere di facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta. Anche le famiglie che hanno una stanza in più possono metterla a profitto grazie a una legge regionale». C’è chi teme di entrare nel tunnel della burocrazia, ma non è così: «Aprire una struttura ricettiva extralberghiera è molto semplice – assicura Alfredo Dal Ferro, presidente dell’associazione BBVarese -: investendo 200-300 euro si può ricavare un reddito da 10 a 20 mila euro, a seconda delle camere. Senza necessità di aprire una partita iva e senza grossi intoppi burocratici: di quelli ci occupiamo noi. Perché così pochi alberghi e b&b a Busto? Probabilmente la città ci crede poco. Oppure finora nessuno aveva affrontato il problema».
L’evento di ieri ha rappresentato la prima uscita ufficiale a Busto Arsizio di Mauro Vitiello (nella foto), presidente della Camera di Commercio di Varese: «Crediamo moltissimo nello sviluppo del turismo e della ricettività – sottolinea Vitiello -. Dobbiamo riuscire a convincere i giovani che anche casa loro è un posto attrattivo».
Alla tavola rotonda, moderata da Davide Cionfrini (direttore di Varesefocus) è intervenuto anche Alessandro Germinario, consulente aziendale nel settore immobiliare ricettivo, che tra le altre cose ha fatto conoscere al pubblico (piuttosto numeroso in Sala Tramogge) la formula del “condhotel”, un condominio alberghiero particolarmente utilizzato in presenza delle fiere. E martedì 21 marzo si replica: sempre in Sala Tramogge (a partire dalle 17) si svolgerà una giornata di approfondimento tecnico sulla ricettività extralberghiera, a cura dell’associazione BBVarese.