Brucia azienda alimentare Colonna di fumo altissima

- 24/04/2017

Nei giorni scorsi in ditta c’era stata una prova di evacuazione, l’altroieri addirittura avevano testato le sirene. Un falso allarme e tutti fuori al sicuro. Quasi una premonizione.

Così quando ieri mattina, intorno alle 10.30, le fiamme si sono sprigionate alla Piatti Freschi Italia di viale Kennedy, i 220 dipendenti si sono messi subito in salvo. Non un intossicato, non un ferito. Solo tante lacrime, perché in quella colonna di fumo nerissimo e denso si sono dispersi progetti, sogni, in una parola stipendi. Purtroppo allo stato è impossibile determinare quando l’attività sarà in grado di lasciarsi alle spalle questa giornata nefasta. Il pubblico ministero Rosaria Stagnaro con ogni probabilità disporrà il sequestro dell’area distrutta per acclarare le cause del corto circuito, sebbene sia già esclusa in radice l’ipotesi del dolo. L’incendio è stato devastante, difficile da domare, e ha divorato l’interno della ex Giesse alimentari che ora fa parte del gruppo Fres.Co., nato dalla partnership tra Beretta e Fleury Michon. Il rogo si sarebbe sviluppato nella sala macchine, dove si trovano le caldaie. e avrebbe interessato le linee produttive. Ad alimentarlo senza tregua i fusti di olio vegetale, gli imballaggi di cartone e i contenitori di plastica in cui venivano sigillati i pasti destinati ai supermercati. Per almeno tre ore si sono susseguite le esplosioni, botti continui che facevano sobbalzare le centinaia di persone accorse intorno all’area. In viale Kennedy per tutto il giorno è stato un avvicendarsi di autopompe autobotti, perché le rivampate erano più aggressive degli idranti.

Ovviamente la polizia locale, intervenuta con i carabinieri, i mezzi del 118 e un esercito di vigili del fuoco arrivati da Busto, Varese e Como, ha transennato la zona e impedito la circolazione ordinaria. Ma tenere lontani i marnatesi preoccupati è stato impossibile. Un’unica domanda dipinta sul volto di tutti: quale sarà il futuro occupazionale, economico e produttivo dell’azienda così solida?

Il direttore generale di Piatti Freschi Italia, Stefano Maza, in una nota ha innanzitutto rassicurato i familiari, i colleghi e i collaboratori «Che non vi sono stati problemi durante l’evacuazione del sito».

Ciò che davvero conta, a caldo, è che tutti i dipendenti abbiano potuto lasciare il luogo di lavoro nella massima sicurezza e senza danni e che non vi sia stato alcun rischio per la popolazione della zona. «Oggi qui non entra nessuno», ha spiegato un responsabile al personale scappato fuori con le tute igieniche bianche, i guanti e le cuffie azzurre, senza effetti personali, senza un telefono per avvertire a casa che fossero tutti indenni. Il dirigente ha anche aggiunto che «La nostra è un’azienda solida che saprà superare anche questa disgrazia. Voglio tranquillizzare tutti che nessuno perderà il posto di lavoro. Certamente servirà un po’ di cassa integrazione durante i lavori di ripristino, ma nel più breve tempo possibile si tornerà a produrre».

La Cgil, dal canto suo, esprime preoccupazione. «Si è sfiorata la tragedia, ora gli organi preposti dovranno accertare le cause dell’incendio e le responsabilità», sprona il segretario generale della Flai Cgil Giuseppe Mottura. E su questo fronte può stare tranquillo: il pm Stagnaro, avvertita in tarda mattinata dell’emergenza in corso, ha già aperto un fascicolo, ancorché a carico di ignoti, così da poter compiere accertamenti e verifiche delegandoli a carabinieri, Asl e vigili del fuoco. Ma il sindacalista sottolinea: «Questo episodio dimostra ancora una volta, ma non vorremmo queste dimostrazioni, che la sicurezza a 360 gradi nei luoghi di lavoro non può essere un’attività residuale, ma la principale attività per permettere ai dipendenti di lavorare serenamente. Questa serenità purtroppo i lavoratori non l’avranno, almeno per un po’ di tempo: dovranno superare lo shock e saranno preoccupati per il futuro della loro attività lavorativa. Noi ci attiveremo immediatamente per mettere in moto tutti gli strumenti di tutela salariale per i dipendenti e per avere certezza della riapertura dell’azienda e dalla conseguente ripresa lavoro».

In serata, i pompieri hanno comunicato che per spegnere le fiamme avrebbero dovuto lavorare tutta la notte.