Brinzio sci di fondo – «Nessun progetto presentato»

La Prealpina - 20/05/2023

Quattro cartelle dattiloscritte, la promessa che la porta al dialogo è aperta e tanta amarezza. I1 sindaco Roberto Piccinelli fornisce una versione dei fatti circa pista e Centro Fondo diversa da quella, rilasciata nei giorni scorsi dai responsabili del Centro e dello Sci Nordico Varese, che ha suscitato dure prese di posizione. Tutti d’accordo sul fatto di rispettare la legge spostando le due casette abusive, ma il primo cittadino contesta chi ha affermato di non aver ricevuto alternative su dove spostarle. «In una riunione del primo agosto scorso, presenti tutti i soggetti interessati, il Parco Campo dei Fiori si è detto pienamente d’accordo ad affidare la gestione invernale del Wild Land (nella parte alta della pista, ndr) al Centro Fondo in modo che potesse avere un punto di riferimento fisso per la fornitura dei servizi. E’ stata individuata anche una possibile soluzione con lo spostamento temporaneo delle casette e riallocazione sullo stesso mappale, ma in posizione migliore. Naturalmente, prevedendo una piccola progettazione a cura delle due associazioni per poter avere le giuste autorizzazioni, ma a ad oggi in Comune non è stato fatto pervenire nul1 a». Federica Formenti, responsabile dell’Area Tecnica comunale, precisa: «Il mio ufficio non ha imposto nessuno sfratto e bisogna fare una differenza tra amministrazione comunale e lavoro degli uffici. Nulla può la volontà della prima contro ciò che è previsto e che i secondi sono obbligati a far rispettare. Tanto è vero che quando ho comunicato al sindaco ciò che prevedeva la legge, è stato il primo a manifestarmi malumore e sconcerto. M’ha detto per prima cosa che bisognava trovare una soluzione, ma con urbanisti, avvocati e altri tecnici si è stati concordi che a livello giuridico non si sarebbe potuto fare diversamente. Entro 90 giorni da martedì scorso, le due casette vanno rimosse, mentre nulla si obietta circa il mezzo battipista». Piccinelli fa una precisazione anche nei confronti di Stefano Malerba, assessore allo Sport a Varese, dal quale è stato criticato per “non aver voluto firmare” (sono sue parole) un accordo Varese-Brinzio per una pista intercomunale. «Con Malerba ci siamo visti tre volte, la terza in Camera di Commercio ad una riunione indetta dalla stessa con a tema le Olimpiadi Invernali e le opportunità per il territorio. Con noi erano presenti la sindaca di Cunardo, rappresentanti di Provincia e Regione Lombardia ,il segretario generale dell’ente. Anche in quella sede si è parlato di Brinzio come di Cunardo, ma non mi risulta sia stata proposta la firma di alcunché. Non ricordo altre riunioni sull’argomento, ma di una cosa sono certo: in quella sede venne proposto di creare un gruppo di lavoro fra Camera di Commercio, Comune di Varese, Provincia e Regione quale Ente finanziatore per elaborare un progetto generale che includesse Brinzio e la sua pista. Di questo gruppo non ho avuto più alcuna notizia». Conclusione? «Non sono un belligerante. Chi vuole, sa dove trovarmi». 

IL PUNTO

Potrebbe essere una delle solite storie di paese, buona per scriverci un raccontino a modo: un bravo cittadino, magari perché pizzicato sul suo, presenta un awiso in Comune con cui denuncia la presenza su terreno pubblico di fabbricati ritenuti abusivi. Due casette minuscole, ben inserite nell’ambiente sia perché in legno sia perché facili da asportare e senza alcun servizio allacciato: due semplici punti d’appoggio logistico della pista da fondo. Son lì da quasi vent’anni e non hanno mai dato fastidio a nessuno. Anzi, son servite per distribuire tè caldo distribuito (gratis) agli sciatori che usufruivano (gratis) della pista. Ma di fronte ad una denuncia nero su bianco un sindaco ed il suo ufficio tecnico non possono certo far finta di niente. Anche se prima di arrivare allo sfratto hanno tentato un accordo: spostate le casette e intanto vediamo quale soluzione trovare. Invece, niente. Ciascuna delle due parti propone la propria versione anche se vogliono le stessa cosa: che la pista rimanga «per il bene del paese e lo sviluppo del turismo», ha ribadito il sindaco. II cambiamento climatico fa poi nevicare meno e rende dura anche l’ipotesi di un impianto per neve programmata. Dunque, perché insistere?, ci si può chiedere. Intanto perché nessuno può garantire che non nevicherà più e poi perché una pista da sci in alternativa a quella invernale esiste: viene realizzata in materiale plastico da una ditta bergamasca con ottimi risultati di scorrevolezza. Si formerebbe così una sinergia tra Cunardo (pista invernale), Varese (pista per ski-roll appena inaugurata) e Brinzio (pista estiva se non nevica). Ma, prima, troviamo posto alle casette.