«Brexit non farà maleai laser made in Italy»

La Prealpina - 30/06/2016

Guardando al di là dello stretto della Manica, non si vede soltanto nero. C’è chi sostiene che la Brexit, sotto il profilo industriale, non sia una catastrofe bensì un’occasione. Addirittura «la più importante occasione per l’Europa di ricostruire un forte asse franco-italo-tedesco, che possa riprendere in mano le redini del Vecchio Continente, senza ulteriori spinte secessionistiche, per continuare il percorso teso a un’uscita progressiva dalla grande crisi che perdura dal 2008». A sostenerlo è Paolo Salvadeo, amministratore delegato di Quanta System, azienda leader nella produzione di laser con la sua sede operativa a Solbiate Olona.

Secondo l’imprenditore varesino il deprezzamento della sterlina favorirà inizialmente le esportazioni del Regno Unito, con impatto sulla propria bilancia commerciale, ma nel medio-lungo periodo ogni ulteriore svalutazione non raggiungerà gli effetti sperati. «Vanno infatti considerate spinte inflazionistiche interne, capaci di annullare il guadagno di competitività che può derivare da una svalutazione della moneta. In futuro Brexit potrebbe voler significare un costo per i contribuenti inglesi di parecchie decine di miliardi di euro, con il Pil dell’isola in contrazione».

Il rafforzamento dell’euro sulla sterlina, però, metterà a dura prova le imprese continentali che esportano nel Regno Unito. Come può dunque Salvadeo trovare spiragli positivi sulla scelta degli inglesi di lasciare l’Ue?

«Il rafforzamento dell’euro contribuirà a cambiare le regole del sistema produttivo, verso una sua profonda riforma. E la ripresa delle esportazioni dalla Ue, con un deciso miglioramento della bilancia commerciale, sarà il risultato di queste trasformazioni del sistema produttivo, che si rendono obbligatorie, di fronte a Brexit. L’impatto di Brexit sulle borse del Vecchio continente sarà, a mio avviso, solo iniziale». Dal quartier generale Quanta System sono altresì certi che i titoli che meno risentiranno del contraccolpo saranno “obbligatoriamente” quelli tecnologici: «In questo scenario macroeconomico complesso, tra le aziende europee più innovative, e di conseguenza competitive, ci sono quelle che operano nel campo dei laser. Saranno quelle che risentiranno meno delle turbolenze introdotte dal leave britannico. Solide fondamenta di ricerca e sviluppo, che puntano su alta tecnologia e premium prices, garantiranno una continua solida crescita, e la favola dei laser europei continuerà efficacemente anche di fronte a Brexit».