A un anno dalla sua scomparsa Dario Fantinato continua a lavorare per Varese. Ieri a Villa Recalcati è stata presentata la borsa lavoro a lui intitolata da Aime, l’Associazione Imprenditori Europei che aveva contribuito a fondare.
Stanziare dei soldi per permettere a un giovane studente o laureato di affacciarsi al mondo del lavoro. Per la famiglia dell’imprenditore morto in un incidente aereo nel marzo 2016 non c’era modo migliore per ricordarlo: Dario infatti era un lavoratore concreto, molto legato al suo territorio ma soprattutto molto fiducioso nei giovani.
«Un esempio come quello dei tre studenti di Napoli che hanno costruito il rilevatore di raggi cosmici per la prossima missione sulla luna lo avrebbero entusiasmato – ha sottolineato Paolo Fantinato, nipote di Dario -. Questa borsa nasce per alimentare storie come la loro».
Da qui l’idea di Aime di mettere in piedi il progetto, in partnership con il Dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria. Il bando, che sarà pubblicato ad aprile, sarà rivolto a studenti della triennale o della magistrale di Economia. Le domande verranno raccolte fino a inizio settembre, quando la commissione selezionante si riunirà e sceglierà il profilo migliore. Non potrà partecipare chi avrà conseguito il titolo di laurea nei dodici mesi precedenti a ottobre 2017.
Il vincitore in quel periodo inizierà uno stage in Emmetre Spa, l’azienda fondata da Fantinato. Lo stagista lavorerà con i vertici dell’azienda e gli sarà affidata l’ideazione e la gestione di un progetto per l’innovazione e lo sviluppo di nuovi servizi nell’ambito della grande distribuzione, cioè il campo d’azione di Emmetre. Il valore della borsa è di 8000 euro€ per la retribuzione dei mesi di lavoro e per la realizzazione del progetto. Il periodo si concluderà con la presentazione del risultato dello stage il 20 marzo 2018, in quell’occasione Aime lancerà la seconda. «Questa borsa sarà un’occasione per avvicinare due mondi come l’impresa e l’Università che oggi sono ancora troppo distanti, sebbene siano complementari per natura – ha spiegato Andrea Uselli, professore di economia dell’Insubria e responsabile del progetto-. Questa è solo una piccola goccia nel mare della disoccupazione giovanile ma è ricca di valore ed è stata possibile grazie al lavoro di Dario».
«Di solito quando una persona se ne va diciamo che lascia un grande vuoto – ha dichiarato il presidente del consiglio di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo -. Dario invece ci ha lasciato un grande pieno, abbiamo il compito di continuare quello che lui ha iniziato e credo che questo sia il modo migliore per farlo».
«Siamo qui per onorare questo impegno – ha confermato Armando Defalco, presidente di Aime -. L’Italia, nonostante le poche risorse, è settima al mondo per la qualità della sua ricerca. Segno che l’università si mette in gioco con il territorio. Noi imprenditori abbiamo il compito di sostenerla, di aiutare i giovani studenti e lo facciamo come avrebbe fatto Dario: con fiducia e speranza».