Bisogna ripensare il bando per la gestione dell’Isolino

La Prealpina - 21/01/2023

Dalla ex curatrice del museo dell’Isolino, ora in pensione, riceviamo e pubblichiamo.

 

Sono sbigottita e profondamente amareggiata per il bando più assurdo che il Comune di Varese abbia mai notificato per la gestione dell’Isolino (Sito Unesco dal 2011): la Determina Dirigenziale n. 1 del 10-01-23 prevede una concessione d’uso unica del Lido della Schiranna (piscina-bagnini-riva lago per bagnanti e ristorante) e dell’Isolino Virginia «per le attività di custodia e valorizzazione del sito museale dell’Isolino e la gestione del ristorante ivi esistente». Qui l’Isolino è semplicemente definito «sito museale».Ma come si è osato solo pensare ad un bailamme di questo genere: cosa c’entra l’Isolino Unesco con il Lido della Schiranna? Questo bando è:1) un’offesa ed un affronto prima di tutto verso chi abita il territorio varesino così ricco di Storia e che possiede un immenso patrimonio culturale, noto a livello internazionale anche grazie proprio all’Isolino fin dalla sua scoperta avvenuta quasi 160 anni fa;

2) dimostra solo una bieca superficialità che calpesta la Cultura (nel significato reale del termine), la Conoscenza, la costante e reale Informazione per il pubblico e la Ricerca- Studio.

Avendo fatto parte per il territorio di Varese (in qualità di Conservatore del Museo Civico Archeologico di VA e del Complesso dell’Isolino Virginia), della Commissione Scientifica Unesco, prima e dopo la proclamazione dei “siti palafitticoli” – 2011, ho potuto conoscere colleghi europei instaurando con loro fruttuosi scambi di idee; la ripresa degli scavi -2005-12,15 e 18 sulla terraferma e subacquei (questi ultimi avvenuti per la prima volta dalla scoperta del sito, nel 2012), ha portato a verificare e confermare l’origine artificiale dell’Isolino e a definirne la reale estensione con rilievi sott’acqua.

Il Comune di Varese è di fatto una figura giuridica proprietaria di un’isola che sta in un altro Comune, Biandronno, a cui Varese deve fare riferimento. Pure Biandronno, come Varese, ha dei precisi doveri nei confronti dell’Isolino, sito Unesco: perciò con tutti i suoi cittadini non può non far sentire anche la sua voce!

Concludendo questo bando andrebbe ripensato e rimodulato nel rispetto dei valori e delle reali potenzialità storico-culturali del nostro territorio.