Benvenuti nella nuova stazioneAl Terminal 2 si arriverà in treno

La Prealpina - 28/09/2016

Questione di dettagli. Varcare oggi le porte della futura stazione ferroviaria del Terminal 2 lascia ben poco spazio alla immaginazione. Semplicemente perché a 74 giorni dalla inaugurazione, è praticamente pronta. Bisogna soltanto concepire con la fantasia la biglietteria arredata, i negozi allestiti, la sala d’aspetto piena, i passeggeri di corsa con il trolley al seguito lungo il corridoio fino a raggiungere le scale mobili che conducono ai quattro binari del piano interrato. Succederà l’11 dicembre, giorno dell’entrata in vigore dell’orario invernale e giorno in cui il primo treno unirà le due aerostazioni di Malpensa lungo i 3,4 chilometri che viaggiano paralleli alla superstrada 336.

Disposta su tre livelli, alla stazione del Terminal 2 si accede attraverso una passerella pedonale protetta che la collega agli Arrivi in una manciata di minuti di cammino. Al piano terra l’ingresso della stazione è caratterizzato da un’ampia vetrata sull’atrio. Una scelta architettonica che si ripete lungo il percorso con due grossi lucernari che permettono ai raggi del sole di scaldare gli spazi comuni senza ricorrere alla luce artificiale. Da qui i passeggeri possono raggiungere i quattro binari sottostanti utilizzando la doppia coppia di scale mobili o i dieci ascensori collocati lungo la banchina. Sotto il profilo tecnico, la stazione è compatibile con tutti i treni oggi in servizio sulla rete ferroviaria europea, inclusi i Frecciarossa. Ciò significa che se un domani si materializzasse il sogno di riportare l’Alta velocità a Malpensa, le infrastrutture esistenti sono già predisposte.

In numeri, la stazione del T2 si può spiegare così: 3 livelli di sviluppo, 500 metri di lunghezza complessiva, 45 metri di larghezza e 12 di profondità rispetto al piano campagna, 4 binari, 1600 posti auto a cielo aperto, disposti su circa 40mila metri quadrati di superficie. La stazione consentirà ai 6milioni e mezzo di viaggiatori easyJet di raggiungere il T2 comodamente in treno, ma rende accessibili senza bisogno di utilizzare mezzi alternativi anche la sede Dhl di Malpensa, la palazzina Sea, l’hotel Moxy e gli altri servizi che gravitano attorno alla seconda aerostazione della brughiera.

A differenza del T1, i binari non sono stati collocati sotto l’aeroporto, ma accanto. Si tratta di una scelta progettuale ben precisa: Sea più volte ha sottolineato che questa non sarà soltanto una stazione aeroportuale, nonostante rimanga la sua primaria vocazione, ma anche una stazione territoriale a servizio dei cittadini che abitano sotto le rotte.

Un sondaggio, realizzato ai tempi della progettazione interessando i Comuni dell’intorno aeroportuale, evidenziava una domanda di viaggio verso Milano di 70mila unità annuali, residenti del territorio che per studio o per lavoro si muovono tutti i giorni verso la Madonnina e che domani potrebbero pensare di utilizzare il T2 come nuovo punto di partenza. Da qui si muoveranno infatti 156 treni al giorno, con una frequenza di uno ogni quindici minuti, diretti alternativamente a Centrale e a Cadorna. Praticamente come fosse il capolinea di una lunga linea di metropolitana che esce dai confini di Milano per raggiungere il suo aeroporto intercontinentale.

La società di gestione dello scalo oggi non si sbilancia con i numeri, ma è convinta di raggiungere nel medio periodo, grazie anche al collegamento ferroviario T1-T2, i benchmark internazionali che fissano come obiettivo il 20 per cento di viaggiatori che raggiunge l’aeroporto via ferro.

La stazione è costata 38milioni di euro, un terzo dell’investimento complessivo del collegamento ferroviario T1-T2, finanziato da Regione Lombardia per 31 milioni di euro, dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti per 45, dalla Unione europea per 23 e da Sea per 16. Dalla prima ipotesi progettuale alla sua inaugurazione – che avverrà tra poco più di due mesi – sono trascorsi sei anni. Già nel 2013 si capì che la sfida di arrivare pronti entro Expo sarebbe stata impossibile. Ma se si considera che la media nazionale per la realizzazione delle opere sopra i 100milioni di euro si aggira attorno ai 14 anni, il treno al Terminal 2 è arrivato in netto anticipo.