“Attila” Fontana

La Provincia Varese - 31/03/2016

Bordate mica da ridere, sul sindaco Fontana: che arrivano dall’alto – inteso come Sacro Monte, zona Prima Cappella – e che il sindaco scrolla via come si fa con la polvere dalle spalle. «Vedete – dice – io ho fatto il sindaco per dieci anni. E non ho mai, e dico mai, avuto un problema con un cittadino o con un politico, avversari o compagni di partito che fossero. Qui invece succede che vengo inopinatamente coinvolto per attaccare un’opera non voluta da me, utilizzando ogni tipo di epiteto e insulto. Questi signori sanno parlare solo di questo». Un momento. Sta dicendo che non è stata la sua giunta a volere il parcheggio alla Prima Cappella? No. A volerla, e ho tutte le carte per dimostrarlo, fu per prima la Curia per voce del Vescovo. Ma il punto è un altro. Sa cosa le dico? Questi attacchi mi fanno piacere, molto piacere. E perché mai? Perché se di dieci anni da sindaco l’unica cosa sulla quale riescono ad attaccarmi è il parcheggio alla Prima Cappella, se non trovano davvero nient’altro su cui farmi le pulci, significa che abbiamo davvero governato benissimo. “Varese deve tornare grande”. Ma anche “Varese è una città in degrado”. Sono questi gli slogan che si sentono, in questo inizio di campagna elettorale. Triste, e di una banalità sconcertante. Innanzitutto perché tutti dicono che Varese fa schifo ma nessuno propone soluzioni per migliorarla. E poi, vivaddio, guardatevi attorno: e non voglio farla facile dicendo di guardare le città del sud, no. Guardate le altre città della Lombardia. Varese è una di quelle meglio tenute in assoluto: e non lo dico io, ma lo dicono quelli che vengono da fuori. Suvvia, sindaco: le immagini e gli esempi di degrado non mancano nemmeno qui. Se aprite Facebook trovate di tutto su tutte le città. Trovate la pagina chiamata “Bergamo fa schifo”, “Como è sporca” e via dicendo. Certo: gli angoli sporchi, gli esempi di degrado ci sono ovunque, pure qui. Ma attaccarsi a questo, guardare solo questo è la dimostrazione di quel che succede quando la nullità giunge al potere. A proposito: ma quando si vota? Sa com’è, dovremmo prenotare le ferie… Bella domanda. Spero ce lo dicano almeno una settimana prima, così facciamo in tempo a preparare i seggi. Le pare normale che non si sappia ancora nulla? Questo ritardo la dice lunga su come Renzi e il suo Governo facciano dell’improvvisazione, del pressapochismo e dello squallore i loro caratteri distintivi. Al Governo non frega nulla della democrazia e della partecipazione popolare. A questi interessa vincere: come, non importa. In che senso? Votare a fine giugno è una scelta ben precisa, non casuale. Meno gente va a votare, più probabilità ha il centrosinistra di vincere. Paolo Orrigoni: prima scelta o ripiego? Caielli: ricorda che un annetto fa le dissi, in un’intervista, che stavamo pensando a un candidato giovane e brillante? Ecco, ora glielo posso svelare: Paolo era la persona a cui stavo pensando. È una persona seria, e in queste settimane lo sta dimostrando: gli altri urlano e fanno vignette, lui parla di programmi e proposte. Stadio: i tempi sono maturi per mettervi mano? Sì: e le proposte di ristrutturazione sono valide e di buonsenso. Peccato che tutti gli altri candidati si siano schierati dietro a un “no” che sa tanto di demagogico. Ieri sette sindaci lombardi sono andati a sostenere Galimberti. Secondo lei, perché? Per dare una mano a uno che, evidentemente, da solo non ce la fa. Se alle primarie del Pd avesse vinto Marantelli, sarebbe più preoccupato? Semplicemente, avrei avuto un amico come avversario. E non solo io, ma tutto quanto il centrodestra.