Più di cento lavoratori tra Linate e Malpensa rischiano il posto di lavoro. A denunciarlo i sindacati Confederali e Ugl del settore trasporti della Lombardia che segnalano anche un possibile conflitto che potrebbe mettere a repentaglio la funzionalità dei due scali gestiti da Sea. Nel mese di giugno le attività di assistenza a terra delle Compagnie Aeree Air Lingus, British Airways e Iberia passeranno da WFS GI ad Aviapartner, società belga leader nel settore. Un’operazione che riguarda il 95% dei lavoratori sullo scalo di Linate, dove lWSF GI occupa circa 82 dipendenti, e circa il 20% sullo scalo di Malpensa, in cui operano 260 dipendenti. Secondo i sindacati, il contratto nazionale del Trasporto Aereo prevede la garanzia occupazionale (cosiddetta clausola sociale) nei casi di trasferimento di attività in ambito di assistenza aeroportuale a terra.
«Una norma fondamentale che i lavoratori del settore hanno ottenuto in cambio di significativi sacrifici economici e normativi», fanno sapere. Succede però che Aviapartner, invece di attendere il confronto propedeutico all’applicazione della clausola, sta procedendo all’assunzione di personale in somministrazione o a tempo determinato finalizzato all’attività di assistenza a terra delle compagnie oggetto del trasferimento di commessa da WFS. A questo si aggiunga la volontà apparente di subappaltare una parte di attività ad una cooperativa per il tramite di un’altra Società di handling. «Oltre cento lavoratori di WFS di Linate e Malpensa, da quasi un mese, vivono nella consapevolezza che tra poche settimane nella loro azienda non ci sarà più il lavoro necessario a garantire loro un’occupazione, e nella grave incertezza che l’unica forma di salvaguardia occupazionale prevista (la Clausola Sociale contrattuale, ndr) potrebbe essere disattesa o pesantemente ridimensionata dagli stessi attori che l’hanno sottoscritta solo quattro mesi fa», lamentano i sindacati.
Di qui l’appello ai soggetti istituzionali affinché «si facciano garanti delle regole esistenti, al fine di evitare un’irreversibile deriva verso il dumping sociale e verso un’aspra stagione di conflitto sociale, dalla durata e dall’asprezza non prevedibili, che temiamo possa deflagrare nei due aeroporti anche oltre il nostro controllo e governo».