«Non ci sono soluzioni preconfezionate», premette Roberto Ceresoli, direttore Sviluppo infrastruttura di FerrovieNord. «Siamo alla ricerca di soluzioni realistiche e sostenibili». La voglia di realizzare il progetto però è tanta e ieri, insieme a Regione Lombardia, lo hanno dimostrato con il primo incontro di lavoro, aperto ai Comuni e agli altri portatori di interessi, per fare il punto sullo stato dell’arte della progettazione di fattibilità tecnico-economica della prosecuzione della linea ferroviaria oltre il Terminal 2 di Malpensa. C’è chi lo chiama il collegamento ferroviario T2-Gallarate, loro lo hanno ribattezzato “Malpensa- Linea del Sempione, l’anello ferroviario che unisce Milano e l’Europa via Malpensa”. Non cambia la sostanza: dopo aver abbandonato l’ipotesi dell’impattante tunnel di Moriggia e vagliato percorsi alternativi, il progetto preliminare, ormai prossimo alla conclusione, è quello che circola in rete ormai da mesi. Selezionato tra molte alternative con l’obiettivo primario di ridurre l’occupazione di suolo e l’impatto sull’ambiente, prevede una nuova linea di 4,6 chilometri di lunghezza (per circa il 60 per cento in galleria) verso Gallarate e un ulteriore raccordo di 1,1 chilometri in direzione nord.
L’innesto sulla linea Milano-Domodossola è previsto all’altezza dei prati che separano il quartiere dei Ronchi con la zona industriale di Casorate. FerrovieNord, rappresentata ieri in sala anche dal suo presidente Andrea Gibelli, ha dettato il cronoprogramma: entro il 2016 verrà ultimato il progetto preliminare, il 2017 servirà per il progetto definitivo, la Valutazione d’impatto ambientale e il project management, il 2018 per ultimare la copertura finanziaria, il 2019 per indire la gara d’appalto e poi partire immediatamente con il cantiere. Inaugurazione prevista entro il 2023. I costi sono ancora in fase di stima: al momento si mantiene la forbice previsionale indicata alla Comunità europea, ovvero da 170 a 250 milioni di euro a secondo della configurazione che verrà adottata.
Aldo Colombo, direttore generale di Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia, ha sottolineato l’importanza sovraterritoriale del collegamento T2-Gallarate che, insieme al potenziamento della rete da Parabiago a Milano, punta a trasformare l’area di Malpensa nel centro nevralgico di una complessa rete ferroviaria che vede come terminali a nord Briga, Locarno e Bellinzona, a sud Rogoredo e Treviglio, a est la Brianza e Bergamo con il suo aeroporto di Orio al Serio e a ovest Novara e Torino. Lo schema dei servizi ipotizzati da e per Malpensa al 2023 prevede un incremento da 31 a 97 delle stazioni servite direttamente, da 156 a 418 delle corse giornaliere e da 2 a 6 milioni di passeggeri annui. Un aspetto sottolineato dal presidente di Sea Pietro Modiano durante i saluti iniziali: «Non arriverà l’alta velocità, ma Malpensa avrà un enorme quantità di collegamenti da tutta l’area vasta di riferimento».
Il primo passo concreto di questo processo sarà l’inaugurazione del collegamento ferroviario T1-T2, in fase di ultimazione. FerrovieNord ha reso noto ieri che attualmente sono in fase di montaggio i binari e gli scambi. Si prevede di completare i lavori entro settembre, in modo da effettuare le prove e i collaudi da ottobre e iniziare il servizio regolare con il cambio orario di dicembre.