Dalla cima della torretta si vede il lago di Varese. È uno dei punti panoramici più suggestivi. Peccato che nessuno o quasi abbia potuto godere di questo spettacolo. La “torretta belvedere” dei Giardini Estensi, confinante con Villa Mirabello, aprirà il portone al pubblico, ai varesini. Lo ha deciso la giunta guidata dal sindaco Davide Galimberti che ha inserito appunto il recupero e la messa in sicurezza dell’antica struttura tra le opere per la valorizzazione culturale e turistica del capoluogo. Il progetto preliminare, con tutti gli interventi auspicati, è stato inviato alla Regione per ottenere un contributo economico pari al 50% della spesa. Si tratta di un bando (regionale) che prende spunto dall’anno lombardo del turismo e premia gli interventi che elevano le città a “capitali d’arte”. La denominazione è “Progetto cult city”. La nuova amministrazione ha deciso di partecipare, presentando un piano completo di opere (architettoniche e di edilizia) e di iniziative di marketing. Uno dei punti forti su cui scommette il sindaco è la capacità attrattiva dei “belvedere”, quelle zone cioè dalle quali si può osservare tutta Varese o gli scorci più belli. E tra questi luoghi privilegiati di osservazione, c’è la torretta costruita nel 1846 dal Robbioni che da un lato si affaccia sul giardino di Villa Mirabello e dall’altro su uno spazio ad anfiteatro che veniva utilizzato per spettacoli all’aperto.
La torretta è intatta all’esterno, anche se deturpata da scritte, mentre all’interno occorre mettere in sicurezza la scala e aggiungere dei corrimano per renderla accessibile al pubblico. Sotto il balcone, il monumento del Robbioni mostra fregi di grande importanza storica e artistica: si tratta di volti, in pietra, simili a quelli che adornano l’esterno delle cattedrali francesi, solo più soavi rispetto agli “indemoniati” transalpini. Verranno restaurati.
Il progetto è stato redatto dal funzionario dell’assessorato alla Tutela ambientale, Valeria Marinoni. Una curiosità: la leggenda narra che il Robbioni costruì il belvedere per spiare la bella marchesa, Litta Modigliani, che viveva nell’attuale Villa Mirabello. Altri interventi indicati nel progetto preliminare elaborato con la supervisione dell’assessore al Turismo, Roberto Cecchi, riguardano la sostituzione della segnaletica in città, soprattutto pe ri parcheggi, la manutenzione straordinaria dei servizi igienici pubblici all’inizio del viale delle Cappelle, la sostituzione di otto lampioni al Sacro Monte, nel tratto da piazzale Pogliaghi al Mosè, il rifacimento dell’antica via pedonale in via Oslavia, accesso al Borgo Pernasca di San Fermo, la sistemazione del selciato in pietra naturale in via Tonta, alla Rasa, e l’installazione di un cancello automatico all’ingresso del parco degli Ulivi, a Bosto, al fine dio agevolare l’affluenza e la fruibilità. La spesa prevista è di quasi 800.000 euro; Palazzo Estense confida nell’aiuto, al 50%, della Regione. Altro fronte di valorizzazione di “Varese città d’arte”, è quello delle iniziative e dei servizi turistici. E qui, le proposte riguardano calendari, gadget, visite guidate, eventi culturali e di intrattenimento.
Il sindaco Galimberti, ieri, nel confermare la bontà del progetto, ha spiegato che l’apertura della torretta del Robbioni e tutte le altre opere e iniziative «serviranno a rendere la città più bella e attrattiva». «Varese riparte davvero» ha aggiunto Galimberti.