Anche un varesino nel caso Finlombarda

La Provincia Varese - 16/03/2017

Il direttore generale del
settore Sviluppo economico
di Regione Lombardia e presidente
di Explora Danilo Maiocchi
è indagato dalla procura
di Milano con l’accusa di
truffa per il conseguimento
di erogazioni pubbliche. Maiocchi,
54 anni, è varesino,
originario di Gavirate, fa parte
del Comitato di indirizzo
della Varese Sport Commision,
organo promotore di
turismo, sport e eventi in
provincia di Varese, in seno
alla Camera di Commercio
cittadina. Indagato con lui
anche Marco Nicolai, ex direttore
generale di Finlombarda
(società finanziaria della
Regione) e, per corruzione,
anche il consigliere di
Finlombarda Marco Cirillo.
Ma sarebbero numerosi
gli iscritti nel registro degli
indagati.L’indagine dei pm
Paolo Filippini e Roberto Pellicano
riguarderebbe la gestione
di finanziamenti agevolati
con fondi pubblici
concessi da Finlombarda ad
alcune imprese. La Guardia
di finanza di Varese ha effettuato
ieri una serie di perquisizioni
nella sede dell’assessorato
a Palazzo Lombardia,
a casa di Maiocchi e a
Finlombarda. Secondo l’ipotesi
degli inquirenti, che indagano
su centinaia di finanziamenti
agevolati concessi
dal 2012 in avanti ad imprese
con fondi della Regione, a
Maiocchi sarebbero riconducibili
alcune società di
“mediazione”. Società a cui si
sono rivolte numerose imprese
per presentare le domande
(andate a buon fine)
di credito agevolato a
Finlombarda, la società che
gestisce l’accesso ai finanziamenti
erogati dalla Regione.
L’ipotesi, quindi, è che Maiocchi
da un lato farebbe parte
dell’ente regionale che
stanzia i fondi per i finanziamenti
e, dall’altro, gestirebbe
anche le società che si interfacciano
con Finlombarda
per far ottenere i crediti. Tra
l’altro, molte delle imprese
che hanno ottenuto i crediti
agevolati, secondo le indagini,
o sono fallite o non hanno
restituito i finanziamenti.
Secondo i dati in mano agli
inquirenti, Finlombarda
avrebbe oltre 60 milioni di
euro di “crediti deteriorati”.
Immediata la nota dell’assessore
regionale allo Sviluppo
economico Mauro Parolini:
«Ho fiducia nel direttore
generale e confido in una
rapida conclusione delle indagini
da parte della magistratura
che ne accerti
l’estraneità. Ad ogni modo,
l’oggetto dell’attività investigativa
riguarderebbe presunte
condotte individuali
non riconducibili a provvedimenti
o iniziative della
Giunta regionale o di singoli
assessori