Anche la finanza può essere 4.0: i social non servono solo a tenersi informati o a interagire, ma anche a candidarsi come luogo di raccolta digitale di risparmi privati e risorse finanziarie da convogliare a sostegno di progetti di crescita delle imprese. Più che di un’ipotesi si tratta di realtà in crescita, anche se ancora da scoprire in Italia. A digitalizzare il credito, con forme alternative ai classici percorsi bancari, è quel fenomeno che passa sotto il nome di “crowdinvesting”, di cui si è parlato ieri nella sede dell’Unione degli industriali nell’ambito del sesto appuntamento del ciclo “Approfondimenti di Finanza – Scuola d’Impresa”. «Il crowdinvesting, così come il crowdfunding – spiega Federico Colia, Associate Director at Kpmg Advisory – nascono in un contesto di crisi del mercato del credito tradizionale e per naturale evoluzione dell’online investing bancario e dei servizi evoluti nell’era del digitale, sempre più vicino alle custumer experience di shopping sul web o di altri prodotti o servizi». Come dire: di fronte ad un credito bancario alle Pmi calato dai 95 miliardi del 2008 ai 54 miliardi, anche il sistema produttivo italiano si è aggrappato al web, così come hanno fatto molte altre realtà in cerca di risposte più su misura e rapide. Il modello è quello più conosciuto del crowdfunding, spesso utilizzato a favore di iniziative no profit, in cui si dà vita ad una sorta di finanziamento collettivo, con campagne web per la raccolta tra un gruppo di persone di risorse da destinare a sostegno di progetti o programmi dalle finalità più o meno sociali. Il crowdinvesting altro non è che una forma specifica di crowdfunding, in cui più investitori finanziari possono usare una piattaforma internet per rispondere ad un appello di un’impresa che ha bisogno di risorse a sostegno di un proprio investimento, offrendo in cambio una remunerazione del capitale prestato. Il meccanismo è abbastanza semplice. L’impresa stila un business plan a sostegno di una propria idea. Invia la documentazione ad una piattaforma online specificando l’importo richiesto e le tempistiche del finanziamento. La piattaforma avvia l’istruttoria per la verifica dei requisiti dell’impresa. Parte a questo punto la campagna web di raccolta fondi tra investitori e risparmiatori. Infine, all’eventuale raggiungimento del target prefissato, viene erogato il credito.