Finora era nota l’esistenza del Festival dei laghi italiani e, addirittura, di quello dei laghi europei. Da ieri, complice una stuzzicante presentazione stampa ospitata nello spettacolare belvedere di Palazzo Lombardia, al 39esimo piano del grattacielo a due passi da Porta Nuova – e alla presenza di tanti, applauditi ospiti (Giorgio Conte, Legnanesi e Sulutumana, ndr) -,è possibile dire senza timore di smentita che c’è anche una versione festivaliera e lacustre, se possibile, ancora più “local”. Il suo nome? Festival dei laghi lombardi.
L’idea è venuta al vulcanico luinese Francesco Pellicini, attore, cantante, direttore teatrale e, soprattutto, animatore culturale indefesso che, grazie all’appoggio incondizionato (e, perché no, anche economico) dell’assessorato alla Cultura regionale, a cominciare dall’assessore Cristina Cappellini, è riuscito nell’impresa di «mettere in rete» – a suon di musica, teatro e… risate – i sei principali laghi di Lombardia: dal lago di Garda al Ceresio, passando per il lago Maggiore, quello di Como, di Iseo e di Varese.
Un gemellaggio all’insegna della cultura laghèe per un palinsesto che, a suo modo, proverrà a rendere meno malinconiche le serate d’autunno dei bacini lacustri di casa nostra. Già, perché un terzo delle 10 serate in cartellone, approntate a tempo di record da Pellicini (in scena coi suoi Delfini d’Acqua Dolce a Desenzano sul Garda la sera del 24 novembre), garantisce un altissimo tasso di comicità: basti pensare alla serata inaugurale del 6 ottobre in quel di Lovere con “Viaggiando con noi” targato Legnanesi («chissà tra qualche anno i campioni del teatro dialettale lombardo non si trasferiscano in pianta stabile da Legnano sulle sponde del lago …», ha scherzato Pellicini) e ai recital del milanese Enrico Bertolino (il 10 novembre al Teatro Sociale di Como) e di Marina Massironi (nata sulle assi del Cafè Teatro di Verghera di Samarate…), che la sera del 10 dicembre porterà al Teatro Sociale di Luino “Ma che razza di Otello”. Restando in zona, il 15 dicembre, al Teatro Apollonio di Varese, si esibirà Angelo Branduardi, accompagnato per l’occasione da Maurizio Fabrizio, suo “fratello in musica”, nonché quinto autore più presente a Sanremo con ben 34 canzoni. Poco lontano, sul Ceresio, sponda ticinese («d’altronde il lago per sua natura non ha confini», ha puntualizzato l’assessore regionale Francesca Brianza, ieri presente nella veste di presidente della Regio Insubrica), risuonerà la canzone d’autore dei Salutumana (il 29 novembre al Teatro Foce di Lugano) e di Giorgio Conte: il fratello minore di Paolo, con album in uscita dal titolo “Sconfinando”, non poteva che esibirsi a Locarno (il 21 ottobre al Teatro Casinò).
Intriganti anche le tre serate che avranno per protagonisti Mogol (il 18 novembre all’Auditorium Modigliani di Iseo), Andrea Vitali (al Museo della Carta di Tuscolano Maderno, sul Garda) e Omar Pedrini. Giulio Rapetti farà rivivere le sue hit pianoforte e voce (al suo fianco anche la cantante Carlotta); lo scrittore di Bellano si racconterà al pubblico (potendo contare sul supporto live dei Sulutumana); mentre l’ex Timoria sarà a Canzo (l’11 novembre).