Erano 26 i sindaci invitati alla riunione indetta dal primo cittadino di Luino Andrea Pellicini e da quello di Laveno Ercole Ielmini nella sala consigliare di Laveno per concordare una linea comune in vista dell’incontro interistituzionale con il prefetto di Varese Giorgio Zanzi (il prossimo 21 aprile a Varese). Al centro, il tema della sicurezza e delle necessarie e inderogabili opere di compensazione che interessano la linea ferroviaria Zenna-Luino-Sesto Calende-Gallarate. Quasi tutti presenti i Comuni interessati, compreso quello svizzero del Gambarogno, che a Varese incontreranno anche i funzionari di Rete Ferroviaria Italiana e i Vigili del Fuoco. Incontri del genere si erano fatti ancora prima dell’avvio di Alp Transit e sempre senza ottenere risultati positivi, se non quello di trovare sempre un interlocutore di Rfi diverso. A Laveno ieri si è concordato di stilare un ordine del giorno unico per tutti i 26 comuni interessati e di proporre come referente Pellicini. È stata tuttavia una riunione di amministratori arrabbiati e stanchi di essere presi in giro e di vedere disattese le richieste su sicurezza, inquinamento acustico, vibrazioni, informazioni, autorizzazioni. Si sono chieste maggiori garanzie per una strada ferrata realizzata nel 1882, a un solo binario, che denuncia tutta la sua anzianità. Il vicesindaco di Castelveccana Luciano Pezza ha rammentato come dopo decenni di incontri in prefettura, non si sia ottenuto nulla. Gli ha fatto eco il sindaco Ruggero Ranzani. Il gruppo ha chiesto anche se, con l’aumento dei treni e del peso dei convogli, qualcuno si sia preoccupato di verificare la portata dei ponti e dell’impatto idrogeologico, viste anche le pareti rocciose che in gran parte la circondano. Il sindaco di Portovaltravaglia Adriano Giacomazzi ha fatto presente come a seguito di una caduta di un masso sui binari, sia stato impossibile avvertire le ferrovie che non hanno più le stazioni presidiate e un numero di telefono di emergenza a cui rivolgersi. Il sindaco di Laveno Mombello Ercole Ielmini, nel far presente i lavori che interessano il paese con la realizzazione del noto “sottopasso” e i disagi che questo comporta per la popolazione, ha ricordato i numerosi incontri con Rfi, chiedendo che si possa ragionare e discutere con un unico interlocutore responsabile, sollecitando i colleghi presenti a giungere ad un’ordine del giorno congiunto facendo fronte comune. Altri ancora hanno sollevato il problema della mancanza di approvazione dei Comuni dei progetti paesaggistici. Si è ricordato uno degli ultimi incidenti di fine ottobre 2008, l’incendio di un locomotore all’interno della galleria ferroviaria internazionale fra Castelveccana e Laveno Mombello. L’ente ferroviario ha un proprio piano di intervento in caso di incidente, che però interessa il personale ferroviario, mentre l’emergenza sui scarica sull’intervento di 118 e Vigili del fuoco. Non si è ancora riusciti a ottenere invece un migliore accesso alla rete ferroviaria sul lato verso Castelveccana, (verso Laveno si è sulla strada) che consenta al 118 e ai vigili del fuoco di accedere più ottimamente ai binari. Sempre sullo stesso lato si era poi chiesta la presenza di un carrello per accedere e dare soccorso in galleria. Manca poi un’adeguata illuminazione di sicurezza in gallerie e l’indicazione della via di fuga, ovvero la traccia di una linea bianca sulla parete che indichi quale uscita sia preferibile rispetto al centro. Il tunnel è lungo ben tre chilometri e quindi i passeggeri potrebbero camminare in senso contrario. Esiste l’attrezzato treno antincendio degli svizzeri, ma per il suo impiego, semmai fosse possibile, si deve pensare ai relativi costi. E manca inoltre in questo senso un protocollo d’intesa fra Italia e Svizzera.