Alp Transit, più treni sui binari Il pericolo “corre” in galleria

La Prealpina - 24/04/2017

In queste ultime settimane a proposito di “Alp Transit”, la linea ferroviaria che si estende da Rotterdam a Genova, quale collegamento strategico per lo scambio delle merci, si è parlato molto e giustamente della questione dei passaggi a livello che dovranno essere eliminati.

I sindaci della zona hanno fatto fronte comune per quanto riguarda le opere di compensazione, la sicurezza, l’abbattimento dell’inquinamento acustico e delle vibrazioni, ma non si sono dimenticati della sicurezza nelle gallerie come quella di tre chilometri che divide Laveno da Castelveccana e quella posta tra Laveno e Sangiano. Ebbene nel piano di intervento per permettere il transito di oltre 90 treni merci giornalieri, più treni passeggeri, con convogli lunghi fino a 700 metri e pesanti oltre le 1.600 tonnellate, non si fa cenno a opere di messa in sicurezza attese da oltre quindici anni per le gallerie. Si accenna solo alla possibilità di portare il profilo dei tunnel a 4 metri, per permettere la circolazione dei treni merci con a bordo camion. Il sindaco di Castelveccana Ranzani e il suo vice Pezza hanno più volte sottolineato, cosi come i primi cittadini che si sono succeduti a Laveno Mombello, la pericolosità di queste gallerie, dopo gli incidenti che sono avvenuti negli anni che solo per fortuna non hanno avuto conseguenze drammatiche. Oltre una decina sono stati gli incontri su questo tema in Prefettura con sindaci, forze dell’ordine, responsabili dei servizi sanitari, protezione civile e i vigili del fuoco, presenti i dirigenti di Reti ferrovie Italia. Ma a oggi non ci sono prospettive certe. Con i sindaci che si interrogarono sul cosa fare e come comportarsi in caso di possibili emergenze. Situazioni che in alcuni casi richiedono anche l’evacuazione di abitazioni e la messa in sicurezza del territorio circostante al rete ferroviaria. Una preoccupazione più che motivata che è stata ripetutamente raccolta dalla Prefettura. La situazione si presenta piuttosto complessa e di difficile pianificazione. I soli tempi necessari alla “messa a terra” dell’impianto elettrico, è di quasi un’ora (dopo l’eventuale incidente) al fine di permettere l’intervento dei soccorsi. Non si è riusciti a ottenere un migliore accesso alla rete ferroviaria sul lato verso Castelveccana, che consenta di accedere più facilmente ai binari, si era poi chiesto la presenza di un carrello per accedere e dare soccorso in galleria, la presenza di un idrante o di una vasca idrica per l’intervento dei vigili del fuoco, una elisuperficie di emergenza. Manca poi una adeguata illuminazione di sicurezza; l’indicazione della via di fuga. Mancano, un camminamento pedonale. Sono questi solo alcuni dei molteplici aspetti che pur affrontati non hanno ancora trovato adeguata soluzione, cosi come la mancanza di un treno antincendio, visto che le autobotti e le ambulanza non possono ovviamente transitare sulla strada ferrata.