Alitalia altra fuga da Malpensa

La Prealpina - 07/07/2016

una storia d’amore (poco) e odio quella tra Alitalia e Malpensa, sedotta e abbandonata a più riprese dall’ormai ex compagnia di bandiera. Il dehubbing del 2008, una repentina ritirata in massa degli aerei basati in brughiera che rischiò di far capitolare l’aeroporto, è soltanto la ferita più grande. Ma l’annoso rapporto tra il vettore romano e lo scalo varesino è costellato di promesse di rilancio a cui seguono clamorosi dietrofront. Un esempio? «A Malpensa continuiamo a investire non perché lo avevamo detto, ma perché ci sono le condizioni», disse nel luglio del 2010 l’allora amministratore delegato Rocco Sabelli. Da lì a poco iniziò la fuga di Air One, la smart carrier di Alitalia dedicata ai collegamenti di breve raggio. Un altro esempio? Sempre a Malpensa, durante una visita in pompa magna risalente a giugno 2015, l’ad dell’epoca Silvano Cassano annunciò mirabolanti investimenti di lungo periodo parlando di rotte verso San Francisco, Città del Messico e Santiago del Cile. Rotte che Alitalia ha sì cominciato a operare, ma a Fiumicino, non a Malpensa.

Ecco perché, temendo che la storia conceda una ulteriore replica, l’associazione Aeroporti lombardi sul suo blog discute da giorni su alcune manovre di Alitalia che, almeno all’apparenza, sembrano un ulteriore arretramento da Malpensa. Al momento, infatti, i voli per Mosca risultano cancellati da inizio agosto, il che lascerebbe supporre che si voglia lasciare campo libero a Malpensa ad Aeroflot, compagnia partner Skyteam. Anche il volo su Tirana subirà notevoli modifiche di orario («con arrivo alle 2 di notte a Malpensa»), frutto della triangolazione su Roma che va a sostituire il collegamento diretto. Gli esperti di Aeroporti lombardi sostengono inoltre che ulteriori cancellazioni potrebbero riguardare il volo per Algeri, una rotta ormai consolidata. Indenni rimarrebbero soltanto i collegamenti su Roma, i giornalieri verso New York e Abu Dhabi, nonché l’inossidabile settimanale verso Tokyo.

Si tratta di uno scenario in netta controtendenza rispetto alle dichiarazioni rese da Cramer Ball,attuale amministratore delegato di Alitalia, in visita lo scorso 30 maggio al Terminal 1 per l’inaugurazione della esclusiva lounge della compagnia aerea. «Stiamo lavorando su diverse e future opportunità, vogliamo far crescere i nuovi servizi», disse. «Non c’è nessun piano concreto, ma stiamo valutando insieme a Sea come poter crescere». Ball non promise nuovi voli nell’immediato, ma nemmeno preannunciò l’ennesimo indietreggiamento che mostra invece Aeroporti lombardi tentando di acquistare sul sito della compagnia biglietti che non trova più in vendita. E’ vero, la presenza di Alitalia in brughiera ormai non è più per Malpensa una questione di vita o di morte, perché il dehubbing oggi è definitivamente alle spalle e Alitalia rappresenta soltanto il 4 per cento del traffico totale. Ma come nei più classici tormentati rapporti, questa rischia di diventare l’ennesima, cocente, delusione.