L’aeroporto di Malpensa parla sempre più arabo. Con l’accento di Dubai nello specifico, perché il feeling tra Sea e il Gruppo Emirates ha portato ieri a un altro storico annuncio.
Dnata, uno dei maggiori fornitori di servizi aerei del mondo che fa parte proprio del colosso dei cieli targato Emirati arabi uniti, ha ricevuto l’approvazione dell’Antitrust italiana per acquisire una quota del 30 per cento di Airport Handling, l’azienda nata nel settembre 2014 sulle ceneri di Sea Handling come risposta obbligata del gestore aeroportuale alla maxi multa inflitta da Bruxelles (la Ue contestava infatti sostegni pubblici).
Ora che la transazione con AH è stata completata, Dnata – si legge nel comunicato diramato dalla società – «ha la maggioranza nel consiglio, attraverso il quale controlla le operazioni giornaliere». Inoltre, possiede anche un’opzione di acquisto di un’ulteriore quota del 40 per cento. In questo modo, dunque, si arriva alla privatizzazione non soltanto auspicata ma imposta dalle istituzioni europee, una lunga vicenda segnata nel 2014 da un estate bollente sotto il fronte sindacale.
Airport Handling oggi è composta da 1.800 dipendenti, gestisce i servizi passeggeri e di assistenza in pista soltanto nei due aeroporti di Milano (Malpensa e Linate). L’investimento di Dnata sottolinea però la sua ampia visione sul futuro e l’impegno nel mercato italiano, dove l’azienda araba già opera con strutture per il catering in 22 differenti aeroporti. Fuori dai confini nazionali è invece già una vera e propria potenza: opera in 75 Paesi sparsi su sei continenti ed è uno dei più grandi fornitori di servizi aerei al mondo in termini di assistenza a terra, cargo, viaggi e ristorazione in volo. Fondata nel 1959, è presente in 103 aeroporti, in tutto il Medio Oriente ma anche in Europa, in Asia, in Africa e in Sudamerica.
Nonostante il peso determinante assunto dagli arabi, in base all’accordo stipulato Airport Handling manterrà il suo nome attuale e le condizioni dei dipendenti rimarranno inalterate. «Beneficiando dell’expertise di Dnata, il team di Airport Handling non vede l’ora di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi che offriamo negli aeroporti di Milano, così come le nostre prospettive di breve e lungo termine», spiegaJohn Stewart, Ceo di AH.
«Siamo stati davvero impressionati dal modo in cui Airport Handling conduce il suo business e siamo impazienti riguardo il nostro futuro comune», sono invece le prime parole di Ross Marino, Senior vice president of international airport operations di Dnata. «Ci sono molte sinergie tra le due realtà, sono fiducioso che i nostri sforzi congiunti avranno un impatto positivo sul panorama dell’aviazione».
La trattativa è nota da almeno sei mesi e i sindacati non l’hanno mai ostacolata. Tutt’altro. Come spiegava già lo scorso settembre il presidente di Sea Pietro Modiano, si tratta di un percorso «fortemente condizionato dalla necessità di rispondere alle richieste della Commissione Europea ed è culminato con l’accordo tra Sea e le organizzazioni dei lavoratori del luglio 2014».