Agusta sarà strategica Parola di Mauro Moretti

La Prealpina - 18/03/2016

A chi gli ha chiesto conto del can can politico suscitato in provincia di Varese dalla sua decisione di puntare tutto sulla nuova creatura Finmeccanica Helicopter Division, mettendo così potenzialmente a rischio lo storico marchio AgustaWestland, l’amministratore delegato del gruppo Mauro Moretti ha risposto tranchant: «Il potere rimane nell’impresa. Se prima era fuori impresa non andava bene. Per il resto, anche se il modello “one company” ha cancellato l’organizzazione in società indipendenti trasformandole in divisioni operative di una società unica, non è cambiato nulla». Oltre al bastone, ieri, nel corso di una conferenza stampa al museo di Scienze e Tecnologia di Milano, svoltasi al termine dell’incontro con la comunità finanziaria per la presentazione dei risultati 2015 del gruppo Finmeccanica, l’ex ad di Trenitalia ha usato anche la carota: «Lo sappiamo, noi abbiamo grande responsabilità sociale e non vogliamo certo venire meno ai nostri impegni, anche per il rispetto di un territorio storico per l’aeronautica nazionale come la provincia di Varese. Per questo, stiamo investendo e non poco in AgustaWestland. Potrei anche aggiungere che Agusta non è mica sempre andata bene e che ha bisogno di una realtà come la nostra con le spalle larghe. Quanto al rapporto con le autorità locali, che cosa dire? Facciano il loro mestiere. Per quel che ci riguarda, noi abbiamo con loro ottimi rapporti. Fino a quando manterremo gli investimenti con AgustaWestland non c’è davvero nulla di che lamentarsi».

Il progresso è adesso e guai a rimanere fermi, sembra filosofeggiare Moretti. Tra l’altro, sempre ieri, il manager bolognese, proseguendo il lavoro di riassetto della società nata alla fine della Seconda Guerra Mondiale come finanziaria dell’Iri, ha annunciato il restyling del nome del gruppo: nei prossimi giorni proporrà all’assemblea degli azionisti la modifica della denominazione in Leonardo che, se accettata, diventerà ufficiale a partire dal prossimo anno. Perché Leonardo? Perchéè «simbolo dell’ingegno e dell’italianità e padre della tecnologia moderna riconosciuto nel mondo», ma e anche perché Leonardo è «autore di quei disegni della “vite aerea” coi quali seppe immaginare nel 1480 i primi rudimenti concettuali dell’elicottero, uno dei rami di business di Finmeccanica proprio con AgustaWestland», per dirla con Moretti, convinto «di essere già entrato in una nuova fase della storia di Finmeccanica».

In fondo, «prima eravamo una holding finanziaria e ora siamo una sola società operativa, focalizzata nell’aerospazio, nella difesa e nella sicurezza». Dunque, quale altro momento per assumere la nuova identità? A proposito di Agusta, la produzione di elicotteri in quel di Cascina Costa è una delle ragioni per le quali Moretti può guardare al futuro con ottimismo. «Con la produzione di elicotteri la nostra attività è resiliente, diversificata e flessibile», ha confermato l’ad, parlando di «mezzi nuovi e di grandissima qualità in grado di clienti privilegiati tanto in ambito civile quanto militare». Tra le novità Moretti ha inoltre ricordato il convertiplano Agusta-Westland, a suo dire «un aereo-elicottero che rivoluzionerà il trasporto su aria a medio raggio, consentendo di volare dal centro di Milano al centro di Londra in 2 ore e mezza». «Ad inizio 2018 puntiamo ad avere tutte le certificazioni necessarie e cominciamo già a raccogliere i primi ordini di un velivolo che potrà essere utilizzato anche nella difesa». Tornando infine al cambio di nome: «È una scelta obbligata – ha chiosato l’ad -. Non siamo più “Fin” perché dal primo gennaio prossimo diventeremo una holding industriale. Manterremo, comunque, i brand eredità del nostro passato, da Aermacchi a Galileo fino ad AgustaWestland, il cui marchio resterà in bella mostra su tutti gli elicotteri. Ma non siamo neanche più “meccanica” perchè la meccanica la faranno i nostri subfornitori. Ciò detto, saremo una cosa nuova, ma dalle profonde radici, con un grande avvenire».