Nel fine settimana in cui, con il voto presidenziale in Francia, l’Unione europea potrebbe subire un altro colpo in stile Brexit, ieri a Varese sono state illustrate le opportunità dei fondi europei del Programma operativo Fesr per lo sviluppo regionale 2014-2020. Già perché l’Europa porta anche opportunità, che in Lombardia si declinano in 3 miliardi di euro in sette anni. Per saperli cogliere, innanzitutto bisogna esserne a conoscenza e poi avere un’infarinatura di come avanzare domande per accedere ai fondi. In quest’ottica, la sede territoriale della Regione ha ospitato un incontro, a cui hanno partecipato circa sessanta operatori (foto Blitz): «Questi finanziamenti – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo – servono per ridurre le disparità territoriali: l’Ue deve mettere sul tavolo queste risorse per aiutare i territori, soprattutto attraverso progetti di sviluppo locale, tema che interessa amministrazioni e associazioni di categoria. In alcuni casi queste risorse sono l’unico modo per dare avvio a progetti di nuovo investimento. A Varese si tratta di circa 300 milioni»
I bandi riguardano la ricerca, lo sviluppo tecnologico, l’innovazione, la competitività delle Pmi, l’accesso al credito, l’efficienza energetica e la mobilità urbana sostenibile. E ancora: la banda larga, la riqualificazione di aree urbane e l’attrattività del patrimonio culturale e naturale. Per spiegare come accedere ai fondi, in un iter tutt’altro che semplice per chi non ne è avvezzo, sono giunti sei funzionari di Palazzo Pirelli, che hanno illustrato anche Open 2.0 (www.open2.0.regione.lombardia.it), l’applicativo open source che Regione Lombardia mette a disposizione per la creazione di strumenti collaborativi online.
Parallelamente si sta giocando anche una partita politica per confermare i soldi stanziati per le questioni regionali: «Stiamo conducendo una battaglia – ha aggiunto Cattaneo – affinché le politiche di coesione restino un pilastro centrale dell’Unione europea ed è in atto un grande lavoro politico affinché questa voce resti priorità anche dopo il 2020. Anche la questione della suddivisione delle risorse non è scontata e dobbiamo usare bene le risorse che abbiamo a disposizione. Regione Lombardia sta facendo un grande sforzo per aiutare imprese e amministrazioni per far uscire il territorio dalla crisi. La crescita a cui stiamo assistendo è ancora fragile perché i piccoli investimenti locali devono proseguire per far ripartire uno sviluppo pervasivo».