Agenzie viaggio, è stato di crisi

- 19/02/2016

Quando si parla di stato di crisi, di solito si è abituati ad associarlo a un evento naturale oppure, al massimo, a un settore industriale o una fabbrica. Invece è quello che le agenzie turistiche hanno chiesto di instaurare alla Regione Lombardia: d’altronde gli ultimi dati sono inquietanti. Meno 20% del volume d’affari nell’ultimo trimestre del 2015. Già perché gli attentati di Parigi, la strage di turisti in spiaggia a Sousse e l’abbattimento dell’aereo in viaggio verso Sharm El Sheikh non hanno avuto solo un drammatico epilogo per il bilancio di vite umane. Ma hanno dato anche un colpo durissimo al turismo organizzato. I villaggi turistici della Tunisia e del Mar Rosso che erano diventate fra le mete più amate dagli italiani, ora sono quasi cattedrali nel deserto. Sono luoghi dove i tour operator italiani avevano investito tanto e dove le agenzie avevano trovato un rilancio. E ora? Se n’è parlato ieri nella sede di Confesercenti Varese di viale Milano al convegno organizzato dalla direttrice territoriale dell’associazione, Rosita De Fino, a cui hanno partecipato una quarantina di imprenditori, il cui titolo non lascia spazio ai giri di parole: “Lo stato di crisi del settore. Le agenzie varesine si incontrano”. E, a incontrarle c’era pure il presidente nazionale di Assoviaggi: «Il periodo è negativo – ha affermato Gianni Rebecchi – anche per altri motivi: per esempio non sappiamo che fine abbia fatto il fondo che garantiva i clienti in caso, per esempio, di necessità di rimpatrio da un viaggio o di fallimento del tour operator. Per anni abbiamo versato il 4% delle polizze assicurative stipulate ma non sappiamo dove siano i soldi». E di positivo? «Vi è per esempio l’accordo coi sindacati in cui si chiede la convocazione di un tavolo regionale per la gestione della crisi, la rapida erogazione degli ammortizzatori sociali e grazie al quale si potrà usufruire di una maggiore flessibilità sui contratti e sull’organizzazione del lavoro». In ballo, nella sola Lombardia, ci sono 3.000 aziende e 8.000 lavoratori.

«Speriamo inoltre – afferma Roberta Bernasconi, responsabile di Assoviaggi Varese – che arrivino degli sgravi fiscali, per esempio sugli affitti. Già perché, anche nel Varesotto i viaggi in Tunisia sono praticamente azzerati, così come praticamente quelli in Mar Rosso. Si tratta di quel comparto di famiglie o coppie della classe media che, ora, preferiscono il weekend in Liguria, prenotandolo magari online o direttamente con la struttura ricettiva».

Infine è di ieri un’altra notizia positiva dalla Regione dove, nel Progetto di legge sul comparto, è stata stralciata una proposta che avrebbe ampliato le competenze delle pro loco all’ambito turistico che avrebbe provocato l’entrata nel mercato di altri soggetti ma con una “torta” che, se non cambierà qualcosa, sta diventando un mini muffin.