Aeronautica, ordini in picchiata

La Prealpina - 15/05/2016

Forti dubbi di Uilm sul caso Finmeccanica-Leonardo (dal 2017 resterò solo il secondo nome). A distanza di circa tre mesi dall’accordo, i delegati Uilm delle ex AgustaWestland (oggi Leonardo Elicotteri) e Alenia Aermacchi (oggi Leonardo Velivoli) si sono incontrati per un confronto sulla situazione attuale degli stabilimenti varesini, «che vista dall’interno e dai lavoratori è nettamente distante dalla visione prettamente finanziaria che hanno i vertici romani e i media nazionali», si legge nella nota. A preoccupare è lo slittamento continuo della data dell’incontro a Roma, programmata per il 12, fissata per ora il 24 maggio. Tutto ciò «non consente di affrontare con serenità le prospettive del gruppo in cui ad oggi più che prodotti venduti vediamo solo i cambi repentini del nome, con lo scotto di aver visto sparire storici marchi che hanno fatto grande non solo le aziende ma l’Italia nel mondo», sottolinea il sindacato guidato dal segretario generale provinciale Francesco Nicolia (foto).

«I delegati si sono espressi con preoccupazione circa i carichi di lavoro in quanto è percepibile uno stato ridotto delle attività lavorative nei reparti. Il calo degli ordinativi e delle commesse è preoccupante, a soffrire è spesso l’indotto e in particolare i piccoli fornitori, che non ricevono pagamenti da molto tempo e rischiano di chiudere». Gli investimenti, poi, non sarebbero adeguati. «Le Rsu Uilm esprimono una valutazione critica circa la situazione attuale delle aziende aeronautiche della provincia» e chiedono al «sindacato nazionale di farsi portavoce al tavolo con la dirigenza di Leonardo, di tutte le incertezze emerse, affinché giungano risposte puntuali ed esaurienti ai lavoratori. Non basta cambiare il nome a una società per renderla competitiva».