Dal consiglio comunale di Varese è arrivato un segnale chiaro per spingere verso la definizione di un accordo fiscale sui frontalieri incentrato sui territori di confine. L’amministrazione varesina è uno dei comuni che si stanno spendendo per l’abbassamento della soglia del 4%. I ristorni per Palazzo Estense avrebbero un peso specifico notevole: 3,5 milioni di euro.
La spinta dei comuni
Ad illustrare il tema è la consigliera Francesca Strazzi, che ha presentato il tema approvato durante lo scorso consiglio. «È un cambio di passo significativo, perché sottolinea la spinta da parte delle amministrazioni locali verso un ruolo di primo piano per quanto riguarda la programmazione e realizzazione di opere di interesse pubblico che rispondano effettivamente alle esigenze della collettività. Penso ad esempio a plessi scolastici della fascia 0-14 anni, impianti sportivi, strade comunali, luoghi della socialità». L’approvazione dell’ordine giorno con larga maggioranza rafforza il ruolo del territorio, affinché venga adottata una linea di indirizzo che corrisponde anche alle esigenze e riflessioni condivise da altri 25 sindaci della provincia, che si sono incontrati di recente facendo propria la necessità di allargare la platea degli enti locali che possono accedere ai ristorni, abbassando la soglia al 3%, e sollecitando inoltre una serie migliorie per le prossime fasi di definizione dell’accordo che nei prossimi mesi sarà definito in Parlamento.
3,5 milioni per Varese
La questione è stata uno dei temi al centro del workshop che si è svolto a Ville Ponti lo scorso sabato. «Il Comune di Varese nel 2020 registrava oltre 2670 lavoratori frontalieri – sottolinea Strazzi – un numero che in questi anni è cresciuto e al quale corrisponde una somma pari a 3,5 milioni di euro in ristorni. Importo che anche alla luce del dibattito in consiglio comunale e degli emendamenti proposti, permetterà all’amministrazione di disporre di più risorse da investire in opere connesse ai bisogni e necessità del territorio. Diventa fondamentale aprire il dialogo tra diversi soggetti per sviluppare dinamiche economico-sociali che rafforzino il posizionamento delle città di frontiera, mettendo le basi per relazioni future».
Un laconico Bianchi (Lega)
«Come già fatto in consiglio comunale mercoledì sera – ha dichiarato il consigliere e deputato della Lega Matteo Bianchi – tranquillizzo la consigliera Strazzi ed il Sindaco Galimberti: la soglia abbassata al 3% è frutto di un accordo parlamentare Lega-Pd di qualche settimana fa in Senato ed è inutile intestarsi vittorie anche quando non si hanno meriti. Bene per il tema di un obiettivo raggiunto, ma la posizione palesata tramite organi di stampa è tardiva e ridondante. Chissà se l’ufficio stampa del Comune è altrettanto zelante quando c’è da sottolineare le strade gruviera od il degrado fuori dalle stazioni».