I dati sono l’oro del nuovo millennio. Lo dice l’economia mondiale che, ai vertici, vede Google e Facebook che in pochi anni hanno superato multinazionali dell’auto, dell’energia. Ma i dati hanno un valore enorme anche per le piccole e medie imprese. Si pensi a un negozio dove un cliente entra, compra e si trova bene. Riuscendo a recuperare nome, cognome, email e numero di telefono sarà più facile tenersi in contatto e comunicargli eventuali novità e offerte. Fin qui nulla di nuovo ma, al posto del classico foglio da compilare per avere la tessera, una start up varesina si è inventata un modo per rendere tutto digitale. L’impresa si chiama Solver Digitale e ieri, nella sede di Cna Varese, ha presentato i suoi prodotti IntoWay e cioè: IntoContact, IntoFeedback e IntoSelfie.
Ciò che li unisce sono uno schermo e un bottone. Sostanzialmente nei negozi già aderenti al servizio succede che, all’uscita, si possono lasciare i propri dati cliccando un bottone arancione su uno schermo touch, interattivo. A quel punto il cliente può inserire le sue informazioni base ma volendo, attraverso quattro faccine (felicissimo, contento, soddisfatto, triste), si può scrivere pure un feedback sull’esperienza vissuta a seconda delle domande che l’imprenditore vorrà sottoporre alla clientela. Oppure lasciare proprio un commento, in forma anonima. L’ultima frontiera è invece il selfie, vale a dire l’autoscatto da condividere su Facebook, generando traffico, collegamenti e quindi pubblicità gratuita alla gelateria, pizzeria di turno.
«In questo modo sono i clienti – ha spiegato l’amministratore di Solver Digital Andrea D’Elia – che creano la banca dati e l’imprenditore può avere tante informazioni, sapere in quali aspetti si è trovato bene e dove, eventualmente, male. E poi conoscerne i gusti e quindi potergli inviare le comunicazioni che interessano maggiormente. In più si elimina la carta e tutto il tempo perso dai dipendenti per trascrivere i moduli sul database aziendale».
Tutto è partito con un prototipo in un centro commerciale nel 2014 quando, via via si sono aggiunti gli altri soci, tutti varesini, Matteo Ricupero, Marco Chiodo e i collaboratori Riccardo Bergonzo e Simone Mauro: «Ci siamo accorti – ha aggiunto D’Elia – che era più importante ricevere le informazioni, piuttosto che darne. Tanto che, in un negozio del centro storico di Varese, si è passati in brevissimo tempo da 10 a 35 clienti a settimana che si registrano alla banca dati. Insomma, è una valanga». Una valanga che, soltanto con le prime 70 imprese aderenti in Italia, ha già raggiunto le 40.000 interazioni: «Il servizio presentato oggi – ha dettoRoberta Tajè, direttore di Cna Varese – è decisamente interessante perché molto semplice e immediato per qualsiasi tipo di piccola e media imprese, anche artigiana. Sappiamo bene quanto sia importante tenersi stretti i clienti affezionati, anche perché quelli nuovi è dura conquistarseli. Quindi è fondamentale avere un contatto costante, far sapere quali sono le nuove offerte o, semplicemente, conoscere come si sono trovati e quali aspetti si possono migliorare. Ma soprattutto avere una database è fondamentale e realizzarlo senza l’utilizzo della carta, ha un doppio vantaggio».