Cresce in Lombardia, per l’ottavo trimestre consecutivo, la produzione industriale, anche se calano gli ordini interni e peggiorano le aspettative degli imprenditori a causa soprattutto della Brexit. Nel secondo trimestre 2016, la produzione manifatturiera cresce anche in provincia di Varese, seppure in maniera più “tiepida” rispetto alla media regionale; 0.5% contro 2.2%. Di contro, la fiducia degli imprenditori varesini è più alta rispetto a quella dei loro colleghi lombardi; secondo i dati contenuti nell’analisi congiunturale elaborata dalla Camera di Commercio di Varese, le aspettative dei nostri imprenditori restano positive, anche se in maniera minore rispetto al passato, con una percentuale del 63%, contro il 77% rilevato nell’indagine precedente, che prevede stabilità per il prossimo trimestre o perfino un aumento della produzione. «Nonostante Brexit, Turchia, terrorismo e instabilità in Medio Oriente, l’economia varesina prova a riprendere il passo» sottolineano dalla Camera di Commercio. Ottimi i risultati che arrivano dalle esportazioni; la quota di fatturato generato all’estero dal sistema economico della provincia di Varese nel periodo tra aprile e giugno 2016, è salita alla cifra record del 45.3%. Quanto ai singoli settori, le performance migliori sono state registrate da siderurgia (+ 7.3%), chimica (+ 2.5%) e meccanica (+ 1.9%); in difficoltà invece i mezzi di trasporto (- 4.4%), abbigliamento (- 3.1%) e gomma plastica. I risultati dell’indagine congiunturale sul secondo trimestre 2016, condotta a livello regionale da Unioncamere e Confindustria Lombardia, sono stati presentati ieri mattina a Milano. «Otto trimestri consecutivi di crescita sono un dato rilevante – ha commentato il varesino Alberto Ribolla, presidente di Confidustria Lombardia e past president di Univa – stiamo assistendo a una “germanizzazione” delle nostre imprese che sono diventate bravissime a esportare. Dobbiamo pensare però anche al mercato interno; attendiamo segnali da Ue per politiche di crescita. Brexit sarà un bene se saremo più bravi degli altri a interpretare i cambiamenti».
Segno più, un exploit quasi inatteso «Ma non dobbiamo cullarci sugli allori»
I dati positivi dell’economia lombarda registrati nel secondo trimestre 2016, sia a livello tendenziale (+ 2.2%) che congiunturale (+ 0.8%) rappresentano un exploit quasi inatteso, visto che le previsioni facevano intravedere una crescita congiunturale dello 0.4%, mentre il dato registrato nell’indagine presentata ieri mattina nella sede di UnionCamere Lombardia, è doppio. L’economia lombarda cresce; positivi gli ordini dall’estero (+ 1.7%) e il fatturato (+ 0.5%), mentre è negativo il dato degli ordini interni (- 1.2%). «I dati sono complessivamente positivi – ha commentato Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo Economico – ma non dobbiamo cullarci sugli allori». La sinergia tra istituzioni, in questo caso la Regione, le associazioni di categoria e le imprese, è fondamentale per la crescita. «Il nostro compito – ha proseguito l’assessore – è quello di assecondare il rafforzamento delle imprese, mettendo ad esempio a disposizione strumenti che favoriscano le aggregazioni tra aziende perché siano maggiormente competitive». Dall’analisi congiunturale è emerso chiaramente che a crescere di più sono le imprese di maggiore dimensione. «Lunedì – ha promesso Parolini – porterò in giunta alcune misure per favorire le aggregazioni di impresa, anche tra diversi settori e senza escludere le microimprese». Fondamentale il ruolo delle associazioni di categoria delle imprese. «È importante che siano meno sindacalistiche e sempre più motori del cambiamento» ha concluso l’assessore.