A Malpensa ancora 150 esuberi

La Prealpina - 29/06/2016

Soddisfatto? «Sinceramente no». All’ultimissimo tavolo ministeriale della vertenza Meridiana che lunedì pomeriggio ha portato alla firma dell’accordo quadro, aprendo di fatto la strada all’intesa definitiva con Qatar Airways, c’era seduto anche Federico de Andreis, vicecoordinatore nazionale del sindacato Anpac. Sommese d’adozione e assistente di volo in Air Italy (la compagnia charter gallaratese inglobata nel Gruppo Meridiana nel 2011), di tutta la vicenda salva soltanto l’ingresso degli arabi, pronti a rilanciare con il 49 per cento delle quote azionarie una compagnia aerea (la seconda in Italia) altrimenti destinata alla cessazione delle attività. «Stringere la partnership con Qatar Airways era fondamentale, altrimenti non saremmo andati da nessuna parte. Non siamo una compagnia con bilanci floridi e non c’era di certo fuori dalla porta la fila di acquirenti. L’ingresso di un vettore prestigioso così com’è quello qatariota era la condizione sine qua non, anche se per qualche istante è sembrato che tutto andasse all’aria».

I petrodollari di Doha, dunque, erano l’ultima spiaggia. Di conseguenza, il potere contrattuale dei sindacati è stato molto limitato. Una sorta di prendere o lasciare da cui Anpac non si è tirata indietro. «Gli esuberi da 406 sono stati limati a 396, ma rimangono comunque tanti», dice de Andreis. «Avrei potuto ritenermi soddisfatto soltanto se fossero stati zero, ma purtroppo non c’erano le condizioni». Il secondo scoglio superato ma maldigerito da Anpac è stato la ridefinizione del contratto: i dipendenti di Meridiana fly subiranno un taglio della retribuzione di circa il 25 per cento, «per i lavoratori Air Italy la differenza non è così marcata ma si trovano con un contratto penalizzante perché calza poco con il tipo di attività che svolgono, ovvero il charter di corto e lungo raggio».

De Andreis fa il punto anche sul numero di esuberi a Malpensa. Erano 561 (su 1.637 totali) i dipendenti coinvolti nella procedura di mobilità aperta a settembre 2014, «ora ne sono rimasti circa 150». Sono tutti assistenti di volo e personale di terra di Meridiana fly. Non è passata la linea dell’Usb, ovvero la lista unica con il coinvolgimento nei licenziamenti anche dei lavoratori Air Italy. Con la firma dell’accordo quadro di lunedì pomeriggio, dunque, i 268 assistenti di volo, i 58 di terra e i 109 piloti appartenenti alla compagnia charter nata a Gallarate e oggi parte integrante del Gruppo Meridiana, possono tirare un sospiro di sollievo. Sulle 396 lettere di licenziamento che partiranno nei prossimi giorni non ci sarà il loro nome. «La lista unica è una filosofia che non ho mai sposato», dice ora il vicecoordinatore nazionale di Anpac. «Cambiando il nome degli esuberi non sarebbe cambiato il numero. Di conseguenza le chiacchiere stanno a zero. Il nostro impegno è tentare di ridurli ulteriormente». Come ha spiegato il viceministro Teresa Bellanova, infatti, i 396 oggi esclusi dal perimetro aziendale potrebbero ulteriormente scendere nei prossimi mesi, proprio grazie alla chiusura dell’accordo con il Qatar. Per questo all’azienda è stato imposto il vincolo del diritto di prelazione per 36 mesi per l’assunzione dei lavoratori in mobilità.