Signor Dario lei ci ha dato fiducia e speranza

Varesenews - 21/03/2017

Dario Fantinato, quando era in vita, aveva seminato bene e, molto probabilmente, lo aveva fatto con il cuore e la mente sgombri da altre finalità. La prova del nove è stata a Villa Recalcati, lunedì 20 marzo, a distanza di un anno dalla sua morte, in occasione della presentazione della borsa lavoro a lui intitolata. A ricordare questa figura “anomala” di imprenditore, dove l’anomalia è rappresentata dalla sua capacità di riconoscere un valore alla fragilità degli altri, collaboratori o altri colleghi imprenditori che fossero, c’erano moltissime persone. Naturalmente i vertici di Aime a partire dal presidente Armando De Falco che lo ha chiamato per tutto il tempo del suo ricordo “Signor Dario“, Gianni Lucchina, segretario generale, che ha faticato non poco a trattenere la commozione, fino alle immancabili colonne dell’associazione Graziella Roncati Pomi, Giancarlo Pignone e Marco Colombo.

LA COMUNITA’ HA RESO OMAGGIO ALL’UOMO
C’erano i rappresentanti delle istituzioni a testimonianza del fatto che il legame di Fantinato con la sua comunità era fortissimo. il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, ha usato la metafora del «grande inverno», la morte, e la rinascita portata dalla «primavera». Gunnar Vincenzi, presidente della Provincia di Varese, ha parlato di una persona «concreta e semplice ma con grandi progetti», come testimonia Aime. Il sindaco di Varese, Davide Galimberti, ha rimarcato le due caratteristiche di Fantinato imprenditore: il radicamento sul territorio e il fortissimo legame con i suoi collaboratori. Giuseppe Albertini, presidente della Camera di Commercio, ha ricordato invece il doppio dolore che nel 2016 lo aveva colpito: la morte di Dario Fantinato, appunto, e quella di Renato Scapolan, suo predecessore alla presidenza dell’ente camerale.

Hanno portato il loro saluto alla famiglia e agli amici anche il deputato del Pd Angelo Senaldi, il consigliere regionale Luca Marsico, il vice presidente della Provincia Marco Magrini, il presidente della Cna Franco Orsi, il segretario provinciale della Cgil, Umberto Colombo, e il segretario della Filcams, la categoria dei lavoratori del commercio, Giuseppe Pizzo, il sindaco di Casciago Andrea Zanotti. E ancora, moltissimi imprenditori, tra cui: Renzo Dal Pio, Marco Reguzzoni, tornato nella sua prima “casa” istituzionale, e Renzo Oldani, patron della società ciclistica Binda. Presenti nella sala Napoleonica molti collaboratori di Fantinato, tra questi anche lo scrittore/contabile, Paolo Franchini. Insomma, c’era l’intera comunità a ricordare l’uomo, ancor prima che l’imprenditore.
LA BORSA LAVORO
Andrea Uselli, docente del Dipartimento economia dell’università dell’Insubria, ha presentato il progetto dell’istituzione della borsa lavoro del valore di 8.000 euro per studenti e laureandi che abbiano realizzato studi sulla grande struttura di vendita che è poi il business di Fantinato Group. «Ho sentito citare le parole speranza e fiducia – ha detto Uselli – e in un Paese dove la disoccupazione giovanile sfiora il 40 per cento, questo è un bel segnale. Ho incontrato solo una volta Dario Fantinato e credo che le parole prospettive, innovazione, idee e progetti lo rappresentino molto».
IO CI SARO’
Paolo Fantinato, direttore generale di Emmetre spa, anch’egli visibilmente commosso, ha citato una bellissima frase dello scrittore (giornalista) Tiziano Terzani: «E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio».
Un silenzio che spesso è sinonimo di dignità e rispetto. E quando Ugo Fantinato, fratello di Dario, è stato chiamato a parlare, le sue uniche parole sono state: «Abbiamo condiviso tutto con lui cercheremo di portare avanti le sue cose».